Infervora, nelle ultime ore di campagna elettorale, le polemiche sulla Buona Scuola. Tutto è nato dalla nomina a futuro ministro dell’Istruzione, a guida Movimento Cinque Stelle, da parte di Luigi Di Maio, di Salvatore Giuliano, dirigente scolastico.
Il Partito Democratico, con Matteo Renzi, è andato all’attacco, ma subito è arrivata la risposta dei pentastellati.
Nel dibattito sulla Buona Scuola, è intervenuta la responsabile scuola di Forza Itala, Elena Centemero
Anche Mario Pittoni, responsabile federale della Lega, punta a superare il provvedimento varato nel 2015 dal Parlamento
“Valorizzeremo merito e capacità degli studenti, posti in secondo piano dalla Buona scuola di Renzi e Gentiloni”.
“Ammettere – spiega Pittoni – alla classe successiva e all’esame finale ragazzi con lacune spaventose, purché complessivamente non si scenda sotto la sufficienza ignorando le criticità, rende il “pezzo di carta” acquisito a conclusione del percorso formativo, ancora meno “affidabile” di quanto già non fosse in precedenza”.
“Si penalizzano cioè gli studenti, mentre più promozioni fanno fare bella figura a chi ha la responsabilità del servizio. E a questo punto c’è da chiedersi quali strumenti restino al povero docente per gestire la classe. Scarso impegno e comportamenti scorretti vanno sanzionati sul nascere, prima che degenerino. Ben vengano, quindi, strumenti normativi e legislativi idonei a supportare chi fatica, ma senza rinunciare – conclude Pittoni – all’effetto deterrente della ripetizione dell’anno”.