Abbiamo sentito telefonicamente il Senatore Mario Pittoni della Lega, il Presidente della Commissione Istruzione del Senato, ci ha voluto sottolineare che se non si rivede il decreto legge scuola, i docenti con servizio alle paritarie saranno esclusi dal potere abilitarsi.
«C’è un equivoco di fondo nelle parole della sottosegretaria Malpezzi (Pd) e del capogruppo di Italia Viva in commissione Cultura alla Camera Toccafondi, i quali auspicano che gli insegnanti delle paritarie possano partecipare al concorso straordinario per il reclutamento e l’acquisizione dell’abilitazione “riservato al momento ai docenti precari che hanno insegnato per tre anni nelle scuole statali“. Una cosa è infatti il concorso straordinario, che è un sistema di reclutamento nel pubblico impiego (nel nostro caso il settore “insegnamento nella scuola secondaria di I° e di II° grado statale“) diverso da quello ordinario (che è “generalista” e quindi aperto a tutti coloro che siano in possesso dei titoli d’accesso previsti dalla legge), in quanto riservato a coloro che sono in servizio a titolo precario, con la reiterazione di contratti a tempo determinato, come nella scuola secondaria di I° e di II° grado statale. Altra cosa è il percorso abilitante speciale (ultimo caso di una lunga serie nel nostro ordinamento il PAS 2013), che è un percorso formativo accademico abilitante (percorso obbligatoriamente previsto tanto dalla direttiva europea per l’esercizio delle professioni regolamentate che dalla legislazione nazionale, a cominciare dalla legge n. 341 del 1990 e fino al DM n. 249 del 2010 avente natura regolamentare) diverso da quello ordinario, in quanto non selettivo in ingresso e destinato a coloro che esercitano da tre anni legittimamente la funzione docente nel sistema dell’istruzione pubblica italiano, che è costituito sia dalle scuole statali che da quelle paritarie. Il DL Scuola in corso di pubblicazione non contempla alcun percorso abilitante, né ordinario né speciale (l’accordo siglato con i sindacati prevede un generico impegno alla presentazione di un disegno di legge “a seguito di un confronto approfondito con le organizzazioni sindacali“. La questione è cioè rinviata. Secondo il suddetto decreto, quindi, l’abilitazione si consegue partecipando al concorso straordinario. Ma a parte i dubbi su tale assunto, non riscontrandosi nell’iter alcun elemento formativo affidato – come previsto dalla legge – al sistema della formazione superiore universitaria, è evidente l’illegittimità costituzionale della norma in oggetto, dal momento che a coloro che sono in servizio nelle scuole paritarie viene praticamente proibito di potersi abilitare. Dall’impasse si esce in un solo modo: scindendo, com’è logico e legittimo, le due procedure: a quella abilitante speciale (attualmente non prevista nel DL) vengono ammessi tutti coloro che hanno il requisito di tre anni di servizio nelle scuole statali o paritarie, mentre a quella concorsuale straordinaria ovviamente possono partecipare solo coloro che hanno gli stessi requisiti di servizio nella scuola statale». Lo dichiara il senatore Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile Istruzione della Lega.
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