Esprime soddisfazione il senatore Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione di palazzo Madama, che in questi giorni si era speso parecchio contro la stretta annunciata per gli atenei.
“Con la quota premiale progressiva inserita nella riforma – spiega il parlamentare – abbiamo quasi azzerato i vecchi tagli alle università virtuose. Tagli conseguenti alla grave crisi economica, che altrimenti avrebbero colpito indiscriminatamente bravi e meno bravi”.
“E siamo solo a metà dell’opera, visto che si tratta di una “bomba a tempo” che sviluppa i suoi effetti nel tempo. Un’ulteriore riduzione dei finanziamenti, avrebbe fatto saltare il meccanismo che nel giro di pochi anni può portarci a distribuire un terzo dei fondi su criteri di merito, come nei Paesi più avanzati”.
“Oltre all’aumento progressivo della percentuale di fondi assegnati agli atenei sulla base della qualità della didattica e della ricerca – conclude Pittoni – la riforma prevede anche il recupero di parte del sottofinanziamento di cui sono vittima soprattutto le università del Nord, l’introduzione del costo standard unitario di formazione per studente in corso (primo costo standard della riforma del federalismo fiscale a entrare – dal prossimo mese di agosto – a tutti gli effetti in vigore) e la revisione del numero chiuso delle facoltà di medicina e chirurgia sulla base delle esigenze delle singole regioni, per la quale si attende il decreto attuativo”.