Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo conferma l’intenzione di presentarlo il prossimo 24 settembre, ma le possibilità di uno stop al concorso beffa per gli insegnanti, con cui si vorrebbe “svecchiare” la scuola utilizzando le regole poco meritocratiche del 1998, sono concrete.
Pare ad esempio non ci sia ancora il via libera del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il cui ok, peraltro, ci lascerebbe alquanto sconcertati trattandosi di andare a spendere svariato milioni (che si potrebbe impiegare per potenziare la forza lavoro) per selezionare docenti in buona misura già selezionati e senza neanche disporre di forme di scrematura aggiornate e omogenee per evitare che i bravi di certe zone continuino a essere penalizzati.
Inoltre il Consiglio nazionale della pubblica istruzione deve ancora riunirsi per esprimere il prescritto parare sulla tabella dei titoli che dovrà essere allegata al bando. C’è poi un ulteriore dubbio non di poco conto, che riguarda i programmi d’insegnamento da indicare nel bando. Se il riferimento sarà rigidamente al vecchio concorso, i programmi saranno quelli allora previsti. Nel frattempo, però, per il 2° ciclo sono state varate Indicazioni e Linee guida per la secondaria riformata. Mentre per il 1° ciclo sono entrate in vigore (e sono entrambe vigenti) sia le Indicazioni nazionali (ministro Moratti) che le Indicazioni per il curricolo (ministro Fioroni), senza considerare che entrambe dovrebbero essere sostituite dalle nuove Indicazioni predisposte nei mesi scorsi dal Ministero ma non ancora pubblicate.
Per i funzionari ministeriali una questione non facile da risolvere. Senza contare che, una volta approntato il bando, si dovrà registrarlo alla Corte dei Conti, che potrebbe avanzare rilievi prima di dare il proprio assenso.
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