“Lo stop alla revisione dell’accesso ai corsi universitari a numero programmato, comunicato dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, è l’ennesima promessa tradita del governo Renzi, dopo che il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini aveva annunciato una selezione finalmente attenta alla qualità, ispirata al modello francese, abolendo i test d’ingresso”. Lo afferma il già senatore Mario Pittoni, responsabile Istruzione della Lega Nord, che da tempo si batte contro i test che «non filtrano attitudine e merito. In particolare a Medicina – spiega Pittoni – (un solo posto disponibile ogni sette domande) attualmente si entra più per fortuna che per capacità.
I test d’ingresso, se ben formulati (merce piuttosto rara di questi tempi), possono essere (relativamente) utili per verificare il livello di preparazione alla fine di un ciclo di studi. Ben diverso quando pretendono di mettere a fuoco quanto sei portato a intraprendere un nuovo percorso, soprattutto in un settore particolare come quello medico.
Per questo motivo riteniamo si debba lavorare a un sistema che lasci una possibilità a tutti, scremandoli dopo un certo periodo (un anno?) in base a un adeguato numero di esami da superare. I migliori dovranno poter scegliere il corso di laurea d’interesse, fino all’esaurimento dei posti in quel corso e in quell’ateneo. In altre nazioni come la Francia – conclude Pittoni – è già così: la selezione per Medicina avviene dopo il primo anno di università e un breve tirocinio in ospedale.
Dal 12 novembre scorso sono aperre le iscrizioni alle Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti per l’anno…
La Federazione Gilda Unams, come riporta un comunicato, non ha sottoscritto la preintesa sull’integrazione ai…
Una questione contorta: uno studente dalla brillante carriera scolastica non è stato ammesso alla maturità…
Da qualche giorno è stato dato ufficialmente il via al secondo concorso Pnrr per diventare insegnante…
Riccardo aveva solo otto anni, metà dei quali trascorsi a combattere contro un tumore alla…
Come insegnano i docenti più giovani oggigiorno? Quali differenze con i colleghi più grandi? A…