“Le norme sulla scuola contenute nel decreto sulla spending review sono state scritte da tecnici incompetenti”: l’atto di accusa arriva dal senatore della Lega Mario Pittoni che non lesina gli esempi.
Intanto c’è la ormai ben nota questione delle scuole situate in aree dove sono presenti lingue minoritarie: la norma del decreto prevede che, al di sotto dei 600 alunni, esse perdano l’autonomia a meno che non si tratti di lingue parlate in altri Paesi (è il caso del friulano, dell’occitano e del sardo; si “salvano” invece le scuole di lingua slovena, francese o albanese).
Secondo Pittoni si tratta di un “provvedimento praticamente ininfluente sotto il profilo economico” che però espone l’Amministrazione alla più che probabile condanna della Corte costituzionale.
Altro questione cruciale riguarda le controversie di lavoro in materia di assunzioni dalle graduatorie ad esaurimento degli insegnanti sulle quali, secondo il decreto, il giudice del lavoro può emettere sentenze provvisoriamente esecutive.
Ma il senatore Pittoni osserva che nel caso in cui la sentenza sia sfavorevole all’Amministrazione si rischia di creare situazioni complicate a causa dei molteplici interessi in gioco.
E allora, secondo Pittoni, “basterebbe prevedere che, nelle controversie in cui è parte l’Amministrazione scolastica, il disposto trovi applicazione solo dopo che sia decorso un adeguato tempo dalla pronuncia della sentenza di primo grado”.
“Questo – spiega Pittoni – permetterebbe all’Amministrazione di predisporre tutti i provvedimenti necessari, senza gravare ingiustamente sulle casse dello Stato. Se un giudice ordina l’immissione in ruolo di un nuovo docente, in aggiunta al restante organico già regolarmente assunto, lo Stato si trova costretto a pagare un doppio stipendio. Se, invece, fosse concesso all’Amministrazione scolastica un adeguato lasso di tempo per adeguarsi, ogni eccesso di personale verrebbe riassorbito (senza aggravio di spese) dal nuovo contingente”.
Per non parlare – aggiunge Pittoni – della regola sulla competenza territoriale che viene ora assegnata al Tribunale “nella cui circoscrizione è sorto il rapporto di lavoro”.
Un emendamento presentato in Commissione, ma respinto dal Governo, prevedeva invece che la competenza fosse comunque del Tribunale situato nel capoluogo sede dell’Ufficio scolastico provinciale.
Anche in questo caso, si sarebbe trattato di una modifica non solo a costo zero ma addirittura economicamente vantaggiosa per l’Amministrazione che non avrebbe dovuto sostenere le spese di viaggio dei funzionari incaricati di comparire davanti al Giudice.
Insomma, secondo Pittoni sarebbe bastata un po’ più di ragionevolezza da parte dei tecnici del Miur per risparmiare davvero qualche soldo ed evitare norme discutibili.
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