Continua senza esclusioni di colpi lo scontro dialettico tra il senatore della Lega, Mario Pittoni, e il presidente dell’Anief, il sindacato degli educatori in formazione, Marcello Pacifico: le polemiche anche stavolta riguardano le graduatorie ad esaurimento, ma anche l’emendamento passato alla Camera, all’interno del cosiddetto decreto Milleproroghe, e da alcuni giorni all’esame delle commissioni del Senato, che permetterebbe la riapertura delle GaE a favore di diverse migliaia di neo-abilitati.
Pittoni, che è Capogruppo del partito del Caroccio in commissione istruzione a Palazzo Madama e promotore di un ddl sulla riforma della formazione e del reclutamento dei docenti italiani, si starebbe impegnando per ostacolare il sì definitivo al discusso articolo. Prima di tutto perché la sua applicazione “ingrasserebbe” di nuovo le osteggiate GaE, tornando quasi alla situazione precedente alle 30mila immissioni in ruolo estive. Le graduatorie, quindi, si confermerebbe più dei contenitori “permanenti”, come erano definiti sino a qualche anno, piuttosto che liste di attesa ad “esaurimento”.
Ma anche perché tra i promotori dell’iniziativa figurano diversi esponenti del Pd, il primo firmatario dell’emendamento è Antonino Russo. E poi la norma ha il sostegno dell’Anief, contro cui ormai è guerra aperta: stavolta al centro della contestazione del senatore leghista vi sono i 1.500 posti accantonati dal Miur in attesa dell’esito finale dei ricorsi presentati dai precari collocati in coda, secondo i giudici senza adeguati motivi giuridici, a seguito dei trasferimenti operati nella penultima “finestra” aperta dal Miur. Ebbene, secondo Pittoni, “le cose non stanno affatto nei termini dell’ultimo comunicato dell’Anief, che pretenderebbe l’immediato inserimento in ruolo dei suoi ricorrenti”. Il capogruppo della Lega sottolinea che “è vero che al momento restano ferme le misure cautelari assunte dal Tar – osserva Pittoni – ma, come prevede l’art. 11 comma 7 del D.Lgs.vo 156/2010 (che l’associazione si guarda bene dal citare), gli interessati ne devono chiedere conferma entro 30 giorni al Giudice ordinario scelto”. La conseguenza, sempre, per Pittoni è che“se le riassunzioni interverranno nei 90 giorni cui fa riferimento l’Anief, le misure cautelari assunte dal Tar perderanno i loro effetti”.
Ma c’è un’altra contestazione: “in pedissequa applicazione dell’art.11 comma 2 del Codice del processo amministrativo – sostiene il leghista – il Tar ha fatto salvi gli effetti sostanziali e processuali della domanda è scarsamente significativa, poiché questi ultimi sono essenzialmente da ricollegare all’impugnativa del D.M. e delle graduatorie. Gli interessati, se riterranno di riassumere i giudizi innanzi al Giudice ordinario, certamente non sono destinati a trarre alcun giovamento dall’annullamento della norma del D.M. concernente le modalità di formazione delle graduatorie”, conclude Pittoni.conclude Pittoni.
Pronta la risposta dell’Anief, secondo cui uscite come quelle del senatore del Carroccio avrebbero solo lo scopo di non approvare l’emendamento, oppure di modificarlo, riducendone la portata, o ancora stroncarlo sin d’ora in vista di una inevitabile battaglia legale. Il presidente dell’Anief ritiene che queste ipotesi sono tutte da respingere: “il senatore Pittoni – ha scritto Pacifico – dimentica che il tema è stato più volte affrontato dal Parlamento in questa legislatura durante le audizioni, e posto all’attenzione del Governo con almeno quattro ordini del giorno bipartisan approvati rispettivamente dal Senato (G.105, G9.104) e dalla Camera (9/4357-A-155, 9/4357-A-63), che prevedono proprio la soluzione emendativa contestata, nonché con una proposta di legge n. 4442 dell’on. Russo (PD) firmata da tutti i capigruppo della VII Commissione della Camera. Lo stesso senatore ha potuto registrare con i suoi occhi, la sensibilità mostrata dai membri della VII Commissione Cultura del Senato (senatori Possa, Vita, Asciutti, Rusconi) sulla materia fin dal 3 novembre 2010 e avrà letto sicuramente l’emendamento analogo al Milleproroghe presentato dalla sua collega, on. Goisis (capogruppo della Lega presso la VII Commissione della Camera dei Deputati)”.
La risposta del leader dell’Anief è però stavolta chiusa con una sorta di appello (con chiosa però di parte): “continuare con questa sterile polemica – dice Pacifico – crea soltanto confusione tra il personale della scuola. Facciamo uno sforzo: rispettiamo gli impegni presi dal Parlamento in questi tre anni!”.