Botta e risposta tra Simona Malpezzi, responsabile Scuola e vice capogruppo del Partito Democratico al Senato e il presidente della Commissione Cultura al Senato, Mario Pittoni. Per Malpezzi “Cancellare il nuovo percorso selettivo-formativo che porta al reclutamento introdotto con la Buona Scuola, sebbene il contratto di governo gialloverde non lo preveda: sarebbe questo il disegno nascosto del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, ovvero riuscire a mettere da parte il cosiddetto Fit, per introdurre al suo posto dei concorsi regionali di stampo leghista”.
La senatrice del Pd, infine, ritiene “del tutto evidente che ulteriori ritardi nell’attuazione di quanto previsto, oltre a mettere in difficoltà gli interessati (precari, studenti e neolaureati), creeranno problemi nella copertura dei posti disponibili, con conseguenze negative per gli alunni e per la scuola, e produrranno ulteriore precariato. Ecco perché – conclude – il ministro Bussetti deve dire chiaramente se vuole cancellare il FIT”.
Non si fa attendere la risposta del governo, tramite il presidente della Commissione Cultura del Senato e responsabile Istruzione della Lega: “Sull’emergenza dei docenti precari Simona Malpezzi, responsabile scuola del Pd, mostra di non avere il senso del ridicolo. Nei sei mesi in cui il Governo Gentiloni e il Pd potevano produrre atti utili per venire incontro agli insegnanti, non hanno fatto nulla. Ora che in seguito alla loro inerzia siamo fuori tempo massimo rispetto all’avvio dell’anno scolastico 2018/2019, il ministero dell’Istruzione viene attaccato sul differimento dell’applicazione delle sentenze – unica azione praticabile per non mettere a rischio l’inizio delle lezioni – affermando che così si lascerebbe “nell’incertezza migliaia di lavoratori”. Quanto inserito nel decreto Dignità è solo un primo passo. Seguiranno altre azioni nei prossimi mesi. Non faremo come il Pd e Malpezzi, che scaricano i problemi”.
A cui è seguita la contro-risposta della Malpezzi: “Perdoniamo la caduta di stile del presidente Pittoni che non si è accorto di avere un incarico istituzionale come presidente della commissione Cultura di cui faccio parte e di cui deve essere garante.
Comprendiamo le grandi difficoltà nel far funzionare una commissione che sta aspettando provvedimenti del governo che non arrivano per non usare le proposte del Pd già pronte. Ma il problema dell’emergenza dei diplomati magistrali che noi vogliamo mettere all’attenzione dell’aula del Senato con i nostri atti parlamentari non è colpa del Pd, non è un lascito dei nostri governi, ma una questione che il governo deve al più presto affrontare per rispondere alle esigenze di tanti lavoratori”.
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