Forse è l’ultimo treno, o quasi, questo delle mobilitazioni giovanili e studentesche per il 15 marzo, a tutela dell’ambiente. E tanto di cappello a Greta, la ragazza che manifestando davanti al parlamento svedese ha lanciato a livello europeo e mondiale questa giornata.
Eppure la scuola pubblica italiana ha tutte le carte in regola per un’attenzione, quasi una vera didattica, sui temi ambientali.
Basterebbe, perfino, la cultura tradizionale delle scienze. E la scuola va oltre, in mille sedi, producendo ricerca, laboratori, attività di ogni tipo che hanno il duplice scopo di mettere in atto tecniche didattiche innovative e di costruire i presupposti per una coscienza ecologica dei bambini, ragazzi e adolescenti e di oggi, adulti di domani.
La coscienza della necessità di assumersi compiti nuovi, che vanno dalle buone pratiche di ognuno alla rivendicazione di serie ed efficaci politiche ecologiche da parte dei governi.
Ora però occorre che la scuola venga ascoltata, e per questo bisogna che la sua voce si faccia sentire.
Lorenzo Picunio
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