17.187 edifici scolastici si trovano in aree con una pericolosità sismica alta (zona 1) o medio-alta (zona 2) e circa 4 milioni e mezzo di studenti tra i 6 e i 16 anni vivono in province in tutto o in parte rientranti in queste aree: sono i dati che arrivano da un Rapporto di Save the Children e di Cittadinanzattiva.
Ma il tema dell’insicurezza delle scuole non riguarda le sole aree a rischio sismico: basti pensare che solo il 53,2% degli edifici scolastici in tutta Italia possiede il certificato di collaudo statico e il 53,8% non ha quello di agibilità o abitabilità e che dall’inizio dell’anno scolastico 2018-2019 ogni tre giorni si sono registrati episodi di distacchi di intonaco e crolli (47) all’interno di edifici scolastici. Un vero e proprio record degli ultimi 5 anni, per un totale di oltre 250 episodi dal 2013.
Questa anche la denuncia di Cittadinanzattiva e Save the Children, che questa mattina hanno presentato, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, un Manifesto in nove punti per una proposta di legge sulla sicurezza degli istituti scolastici.
L’insicurezza delle scuole ha provocato, a partire dal 2001, 39 giovanissime vittime. Tra loro, i 27 bambini della scuola “Francesco Iovine” di San Giuliano di Puglia, e Vito Scafidi, morto a seguito del crollo di un controsoffitto nel Liceo “Darwin” di Rivoli, vicino Torino.
In ricordo di queste giovani vittime e perché queste tragedie non si ripetano, Cittadinanzattiva e Save the Children hanno chiesto ai parlamentari di tutti gli schieramenti di depositare e discutere in Parlamento una proposta di legge che superi l’attuale frammentazione normativa e garantisca a studenti, personale docente e non docente spazi sicuri e protetti dove poter apprendere o lavorare senza rischiare la propria vita.
Il Manifesto in nove punti sottolinea come da un lato sia un diritto fondamentale per bambini, insegnanti e personale non docente quello di frequentare strutture sicure, ricevere una piena informazione, partecipare ai temi della sicurezza scolastica in prima persona. Dall’altro non si può invece prescindere da una definizione chiara di competenze e responsabilità sull’argomento e dal garantire un supporto tecnico permanente a favore di enti locali. È fondamentale inoltre il superamento dell’attuale frammentazione delle fonti di finanziamento per la sicurezza delle scuole, la creazione di una vera e propria cultura della prevenzione e della sicurezza e misure di sostegno per i bambini e i ragazzi coinvolti nelle emergenze. Infine –come spiega il Manifesto– è essenziale che sia previsto in via generale che associazioni con comprovata esperienza e competenza in materia di sicurezza scolastica possono intervenire in giudizio a tutela dei bambini e delle comunità interessate.
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