I lettori ci scrivono

Più lettura, dettati e corsivo alla scuola primaria

Da anni si fanno degli studi, nei paesi Ocse, sulla capacità degli adulti di comprendere testi semplici: istruzioni di elettrodomestici, guide turistiche, manuali, articoli di cronaca dei giornali … Gli italiani sono agli ultimi posti, nonostante i risultati più che buoni di scolari e studenti italiani nelle prove di comprensione di testi fino ai primi anni della scuola secondaria di secondo grado.
Gli adulti italiani, evidentemente, perdono allenamento e capacità.

Cosa serve per ovviare, fin dal tempo della scuola primaria, a questi limiti?

Più lettura e comprensione dei testi, più letteratura, corsivo, dettati e correttezza ortografica, piacere della scrittura, poesie (anche a memoria, senza esagerare).

Lettura per cantare, karaoke, informatica a dosi moderate come strumento per la lettura e la scrittura (e poi anche per gli altri apprendimenti, ovviamente).

Biblioteche di classe, schede di comprensione dei testi letti, riassunti, prendere appunti, ricerche dai libri e da internet. Lotta alla dislessia, controlli della vista per i bimbi in età scolare.
Tutto abbastanza ovvio, ma non scontato. Sforzo degli insegnanti perché “nessuno rimanga indietro”.

Avvio al lavorare in gruppo, anche nella produzione linguistica (che è comunque importante anche in forma individuale)

Poi c’è un altro problema, la valutazione. Che va fatta in molti modi, e serve soprattutto per “aggiustare” il lavoro del docente.

La questione dei voti diventa un problema quando si ha a che fare con famiglie che non sostengono il lavoro della scuola: compiti per casa (che pure vanno usati con misura) non eseguiti, studio mancante, anche in famiglie non disagiate economicamente, ma solo poco disposte a sacrificarsi per i loro figli.

Il nodo di tutto è l’economia, vivere la scuola come un investimento e non come un costo, assicurare la possibilità di avere non solo efficienti laboratori informatici – che sono necessari – ma anche di avere contemporaneità orarie per svolgere attività di piccolo gruppo, o anche a livello individuale, particolarmente necessarie nell’apprendimento linguistico. È un nodo questo di fronte al quale non si può dire “Non ce lo possiamo permettere”.

Perché tra pochi anni spenderemo dieci volte tanto in prevenzione e repressione di un disagio sociale che la disattenzione verso la cultura  della società di oggi avrà contribuito a creare.
Lorenzo Picunio
I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Valditara scrive ai ragazzi di terza media: “Intraprendete percorsi capaci di trasformare vocazioni in progetti reali”

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha inviato una lettera ai ragazzi che…

18/11/2024

Telefono Azzurro, in 21 anni violenze più evolute sui minori, anche attraverso il digitale. Incremento dei genitori tra gli abusanti

In 21 anni si è avuta a livello mondiale un’evoluzione delle tipologie e modalità di…

18/11/2024

Fondazione Giulia Cecchettin, Federica Pellegrini: “Educare le nuove generazioni. Contribuirò con tutta me stessa”

Lunedì 18 novembre nella Sala della Regina di Montecitorio si svolge la “Presentazione della Fondazione Giulia…

18/11/2024

Posizioni economiche Ata, i passaggi verticali: risponde l’esperta

Dalle ore 12 del 14 novembre, e fino al 13 dicembre saranno aperte le funzioni per la…

18/11/2024

Bonus Natale, se entrambi i genitori ne hanno diritto chi deve fare domanda? Serve indicare il codice fiscale del coniuge anche se non è carico?

La richiesta del Bonus Natale, in caso di coniugi entrambi potenziali beneficiari, dovrà essere effettuata…

18/11/2024

Fondazione Giulia Cecchettin, il padre Gino: “Educare per produrre un cambiamento”

Si è svolto oggi, lunedì 18 novembre, presso la Sala della Regina di Montecitorio, la “Presentazione…

18/11/2024