Più poteri per gli interventi in edilizia scolastica

La lista degli interventi più urgenti sarà compilata da una “Unità di missione sull’edilizia scolastica” che dovrà rispondere alla presidenza del Consiglio e quindi Giannini ha assicurato procedure di aggiudicazione dei lavori rapide, tanto che è stata concessa una proroga strettissima per affidare i lavori, fino al 30 aprile.
Innanzitutto muri e tetti “perché, semplicemente, a scuola non ci si può far male, o compromettere la propria salute, in alcuni casi persino morire”, mentre, ha proseguito la ministra “oltre 27 mila edifici scolastici, tre su quattro, sono stati costruiti prima del 1980. E ce ne sono più di 1.400, il 4% del totale, che risalgono ai primi del Novecento. Più di 5 mila scuole sono ospitate in immobili costruiti inizialmente per un altro scopo: ad esempio case, oppure caserme. Moltissime sono vetuste, in cattivo stato di conservazione e comunque inadeguate. Sono stati piuttosto questi dati strutturali a convincerci che l’edilizia scolastica dovesse essere una priorità”.
Per quanto riguarda invece l’anagrafe per l’edilizia scolastica, la ministra ha detto: “Intendo portarlo a termine in tempi molto rapidi. Terremo aperta una sorta di cartella clinica per ogni scuola per registrare la vulnerabilità indicando tutto quello che serve fare per eliminare la vulnerabilità”.
“Scuola vuol dire anche sicurezza sui luoghi di lavoro: mi impegno sin d’ora a portare avanti speditamente il lavoro necessario per dare piena attuazione al D.Lgs 81/2008 in sospeso da oltre tre anni, declinandolo sulle specifiche esigenze della scuola”.
“Cercherò di resistere alla tentazione di firmare nuove leggi. Di aggiungere altre norme alle moltissime già esistenti. Semplificazione, programmazione, valutazione e internazionalizzazione”.
Una semplificazione di regole in linea col testo unico sulla normativa scolastica, al fine di eliminare “le contraddizioni e rimedi agli errori. Il corpo giuridico della scuola assomiglia alle sezioni geomorfologiche dei libri di geografia, con stratificazioni di norme e una esegesi giuridica sterminata”.

Pasquale Almirante

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