A scuola gli studenti non conoscono la storia contemporanea, ignorano gli avvenimenti più recenti e fanno molta confusione nel tracciare la linea del tempo.
Si continuano ancora a studiare gli Assiri, i Babilonesi, gli Egiziani, la storia greca e romana, mentre si tralascia la storia contemporanea, l’età presente, il recente passato, nel quale lo studente vive e si confronta.
Occorre dare maggiore spazio alla storia contemporanea, capire e interpretare le vicende del nostro tempo, il perché certi fatti avvengono, leggere i collegamenti con la storia passata e porsi le domande del come mai alcune situazioni si presentano oggi, alla luce dell’aforisma di Giambattista Vico dei corsi e ricorsi storici.
Lo studio della storia contemporanea è fondamentale per capire le dinamiche sociali, storiche, antropologiche, culturali che hanno cambiato la storia del mondo e chiedersi il perché.
La storia contemporanea è ricca di avvenimenti come le due guerre mondiali, i regimi totalitari, il dopoguerra, la guerra fredda, il Medioriente, ecc, fatti che gli studenti ignorano e non ne conoscono sia le cause che gli effetti.
Allora perché studiare i popoli antichi se non sappiamo cosa accade oggi intorno a noi. Leggere la contemporaneità non significa affatto fare revisionismo storico, ma significa vivere il nostro tempo alla luce di ciò che accade nel mondo.
Si provi a chiedere agli studenti cos’è il compromesso storico tra Moro e Berlinguer, si provi a chiedere perché è scoppiata la guerra de Golfo, la guerra della ex Jugoslavia, La risposta inevitabile sarà: non so o meglio ancora, secondo le mode giovanili: boh! Per questo motivo occorre cambiare la struttura dello studio della storia nei diversi cicli d’istruzione e, quindi, dare maggiore spazio nei programmi scolastici, all’approfondimento della storia contemporanea.
A questo deve essere affiancata da parte dei docenti la lettura dei quotidiani in classe che rappresentano lo strumento più utile per capire il presente e fare collegamenti con le epoche passate.
E’ bene che i programmi scolastici di storia vengano rimodulati e che il Miur prenda coscienza che gli studenti sono a digiuno sulla conoscenza degli avvenimenti più recenti della storia non solo italiana, ma europea e mondiale.