Alunni

Più tecnologia e superare la logica della classe: gli esiti della ricerca del Laboratorio Adolescenza

Il 6 luglio, su Corriere della Sera, Maurizio Tucci del  Laboratorio Adolescenza Milano ha presentato i dati della nuova edizione dell’indagine  che il Laboratorio Adolescenza  ha realizzato con Iard e Corriere Scuola sugli stili di vita degli adolescenti italiani intervistando un campione 5670 studenti tra i 13 e i 19 anni.

Gli esiti più interessanti sono i seguenti.

  • l’80,7% degli intervistati riconosce l’importanza della scuola in presenza ma chiede che siano introdotti metodi e strumenti innovativi basati sulle potenzialità offerte da Internet e dalle nuove tecnologie;
  • l’86,6% vedrebbe molto bene l’introduzione nelle scuole superiori di un piano di studi in parte personalizzato con l’introduzione di alcune discipline scelte dallo studente:
  • sul versante organizzativo il 41% chiede l’introduzione di classi ad assetto variabile con aule e docenti dedicati alle differenti discipline e con composizione variabile del gruppo studenti
  • oltre alla personalizzazione del piano di studi, gli argomenti che gli studenti chidono siano trattati in modo sistematico e continuativo sono: l’educazione sessuale (80%), la sostenibilità e protezione dell’ambiente (79%),  l’educazione al rispetto delle diversità (genere, etnia, religione…).

Commentando l’esito della ricerca scrive che “l’esigenza di un cambiamento della scuola e nella scuola non è quindi da leggere come una rivendicazione di parte, ma una necessità stringente per la nostra società. Il bello delle proposte che, da questa indagine, vengono dagli studenti è proprio la sobrietà e la concretezza. Niente utopie e velleitarismi, ma interventi concreti e fattibili”.

Certo, basta volerlo. E a volerlo devono essere in primo luogo le scuole che in questi tempi di vacche grasse sul lato risorse neppure possono dire di non avere fondi. Si pensi solo ai finanziamenti PNRR per Scuola 4.0: il problema (come Tecnica della scuola ha più volte sottolineato) non è più collegato alle ristrettezze economiche ma alle ristrettezze pedagogiche didattiche che non si possono comprare da un fornitore ma richiedono un diverso approccio didattico ed organizzativo a docenti e dirigenti.
Insomma: gli studenti non chiedono la luna ed anzi paiono davvero molto consapevoli rispetto alle possibilità di rigenerare la scuola.

Occorre ascoltarli

Aluisi Tosolini

Articoli recenti

Docenti supplenti, ecco quando ai precari spetta la continuità del contratto per il periodo di vacanza e sospensione dell’attività didattica

Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…

22/12/2024

Legge di bilancio: mancano risorse per le famiglie che mandano i figli nei centri estivi

Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…

22/12/2024

Grammatica valenziale, esempi e pratiche: perché è importante agire sul ragionamento più che sulla memoria

La grammatica valenziale insegna a comprendere la struttura della frase ragionando sui legami tra parole,…

22/12/2024

Cooperative learning, cosa fa l’insegnante facilitatore? Ecco come svolgere bene questo ruolo

Nel cooperative learning, l'insegnante facilitatore guida, osserva e supporta il lavoro di squadra. Organizza attività,…

22/12/2024

Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale, prezzo scontato: approfitta della promozione

La Certificazione Internazionale di Alfabetizzazione Digitale è ormai requisito di accesso per tutti i profili…

22/12/2024

Concorso dirigente tecnico, domande fino al 23 gennaio: le videolezioni e il simulatore

Come abbiamo scritto, è finita l'attesa per il concorso per dirigenti tecnici: dallo scorso 9…

22/12/2024