Categorie: Alunni

Più tempo online che davanti alla tv

Secondo  i risultati del report annuale dell’agenzia inglese Childwise, il trend crescente tra i giovanissimi sia guardare film e programmi su dispositivi diversi da quelli usati dai loro genitori. In un anno il numero di ragazzi che possiede un tablet in Gran Bretagna è aumentato del 50% e Netflix, il servizio online di film on demand, è di gran lunga più popolare di qualunque canale televisivo. Il rapporto è basato su un campione di oltre 2 mila ragazzi tra i 5 e i 16 anni, di cui monitora le abitudini di ‘consumo visivo’.

Quest’anno, riporta la Bbc online, Childwise ha parlato di “cambiamento epocale” perché il tempo passato online dai ragazzi ha superato quello davanti al televisore tradizionale. Mediamente i millennial passano 3 ore al giorno con un dispositivo connesso a Internet (ma diventano 5 ore tra i 15-16enni), contro le 2,1 della tv. Il 32% degli adolescenti dichiara di non avere un programma tv preferito. Il 50% ha visto Netflix la settimana precedente al sondaggio, mentre i 2 canali più popolari – Itv1 e Bbc1 – sono stati seguiti da poco più del 45% del campione.

  

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Il mezzo preferito per accedere a Internet, spiega AdnkronosSalute, è il cellulare, descritto come “quasi universale” dai giovani. Tra i bimbi più piccoli si è registrato un forte aumento nell’accesso al tablet: il 67% degli intervistati ne possiede uno intestato a loro.

I partecipanti all’indagine vanno online per vedere video, ascoltare musica, giocare e fare ricerche per la scuola, mentre i più grandi usano la rete anche per i social network. La piattaforma più frequentata è You Tube, usata tutti i giorni da circa la metà dei giovani. Si cercano in particolare video divertenti, ma si guardano anche tutorial sugli argomenti più disparati. You Tube è anche la via più popolare per seguire i programmi televisivi (74%).

Sempre meno ragazzi ascoltano la musica da un lettore cd, con i cellulari che stanno diventando il medium leader anche in questo. Tra i più giovani perde appeal anche la carta stampata, con i lettori in calo.

Pasquale Almirante

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