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Più tempo su internet che sui banchi

Dall’indagine promossa dal Safer Internet Center Italiano in occasione del 12esimo Safer Internet Day dimostra che ormai i ragazzi hanno una storia d’amore infinito con internet.

La ricerca, che ha coinvolto complessivamente circa 8.000 studenti delle scuole secondarie attraverso il sito Skuola.net, ha evidenziato che solo 1 su 10 si connette ad internet quotidianamente meno di un’ora. Tutti gli altri vanno ben oltre fino a picchi superiori alle 5 ore al giorno per 1 su 6.

 

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In pratica, rivela il sito Skuola.net, oltre la metà dei teenager naviga prevalentemente tramite il proprio smartphone, posseduto dal 98% degli intervistati. Dall’analisi dei dati realizzata dal Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze, è emerso che il primo cellulare evoluto arriva ai ragazzi sempre più precocemente: fra i nati tra il 2002-2004 la percentuale di quelli che hanno ricevuto lo smartphone prima di finire le scuole medie è pari al 95%, mentre tra i classe ’96-’98 è pari al 36.2%.

E i genitori? All’oscuro delle attività digitali dei propri figli (per il 19% dei votanti) o averne un’idea molto vaga (34%).

Per quanto riguarda invece i prof,  la metà degli intervistati afferma che non ha mai fornito consigli o indicazioni su un uso corretto di strumenti come i social network.

Dalla ricerca emerge la necessità di un maggiore coordinamento per evitare che ci siano alcuni (il 25%) che possano partecipare più di una volta ad incontri pericolosi e tanti altri (il 49%) che invece non ne sono mai stati coinvolti. Lezioni di social quindi sarebbero gradite a scuola: secondo una recente ricerca di Skuola.net, 2 studenti su 3 sarebbero favorevoli a corsi tematici per usare meglio i social.

Le ragazze intervistate, spiega Skuola.net,  sono state maggiormente coinvolte nella ricezione di messaggi, proposte o immagini indesiderate da parte degli adulti (40% contro il 32% dei maschi) mentre i ragazzi si sentono più esposti a trovarsi coinvolti in sito, gruppi o persone che mettono in atto comportamenti illegali (22% contro il 16% delle femmine).  Le differenze che si manifestano non sono legate solo al genere, ma anche all’età.  I più piccoli, nella fascia tra gli 11 e i 13 anni, vorrebbero più protezione contro adulti malintenzionati, e i ragazzi tra i 14 e i 16 anni chiedono invece di essere aiutati contro le prese in giro dei coetanei. Quest’ultima si conferma così la fascia più esposta al cyber-bullismo. I più grandi, tra i 17 e i 19 anni, si sentono invece più sicuri su questi temi.

Il web viene utilizzato da 9 su 10 per cercare consiglio per le scelte di scuola e università, mentre sono 3 su 5 coloro che si rivolgono a internet per dubbi sulla sessualità. La percentuale degli adepti in questo senso aumenta nei teenager più maturi.

Il web non fornisce solo informazioni, anche se questa è la funzione prevalente che i ragazzi danno alla rete. Altrettanto importante è anche la funzione comunicativa e sociale mediante i social network, attraverso i quali gli adolescenti gestiscono larga parte dei loro rapporti interpersonali. Ci si informa, si comunica, e ci si diverte anche. Tutto grazie ad un unico media. La funzione ricreativa di video, gioco e intrattenimento è a stretto giro il terzo motivo per il quale i giovanissimi si rivolgono a internet. Sono in minoranza coloro che si interessano al coding e all’attività creativa sul digitale.

Pasquale Almirante

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