Siamo ancora in attesa del Dpcm che dovrebbe dare attuazione a molte delle misure del decreto legge 36 (convertito in legge 79/2022) sulle procedure di reclutamento e formazione degli insegnanti, ma nel frattempo il ministero dell’Istruzione dà seguito a molte altre questioni, tra cui il pacchetto di misure relativo ad asili nido, tempo pieno, mense. In particolare a che punto siamo con il “Piano di estensione del tempo pieno e mense” (Missione 4 – Istruzione e Ricerca, finanziato dall’UE – Next Generation EU), rivolto ai comuni per le scuole di primo ciclo e alle province per i convitti?
Facciamo un po’ di crono-storia. Il primo avviso pubblico, prot. n. 48038 del 2 dicembre 2021, per la messa in sicurezza e/o realizzazione di mense scolastiche, rispetto al quale gli enti locali erano chiamati a presentare delle candidature, stabiliva quale termine di scadenza il 28 febbraio 2022. Per carenza di domande (dovuta, a quanto possiamo apprendere, a requisiti di partecipazione estremamente stringenti) si sono dovute riaprire le candidature per ben due volte. Successivamente, quindi, con avviso del 15 luglio e poi con avviso del 19 agosto, il ministero ha concesso la riapertura del bando e una proroga dei termini con scadenza al giorno 22 luglio la prima volta e all’8 settembre la seconda volta, in entrambi i casi “al fine di garantire – si legge sugli avvisi – il rispetto di target e milestone del PNRR”.
Un investimento – lo ricordiamo – che ha richiesto, oltre agli iniziali 400.000.000,00 di euro, un’ulteriore somma di euro 200.000.000,00, con l’obiettivo (europeo) di raggiungere quota 1.000 mense finanziate.
Le mense, naturalmente, costituiranno lo strumento per intensificare il ricorso al tempo pieno nelle scuole, dato che per aumentare tale offerta occorre “partire dalla maggiore disponibilità di strutture, ad iniziare dalle mense (oggi non presenti nel 26.2% delle scuole del primo ciclo) e poi dalle strutture per lo sport” spiega il Ministero.
Purtroppo da quanto è possibile cogliere dalle candidature (file datato 08 giugno), proprio al Sud, dove questa misura intendeva agire in maniera sostanziale vi sono molte meno candidature che al nord, se pensiamo che la regione Sicilia ha presentato circa 20 domande, laddove la Lombardia ne ha oltre 100.
Quanto al completamento dei lavori, le chiusure dei cantieri sono previste per il 2026. La procedura di aggiudicazione degli interventi dovrebbe partire a breve, già nel 2022.
Sul tema dei decreti attuativi del Pnrr, peraltro, Flc Cgil in queste ore pubblica una rassegna, introdotta dalla considerazione: “Si avvicinano le elezioni e il Ministero dell’Istruzione pubblica una serie di decreti ministeriali concernenti l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. Ci limitiamo a osservare che le scadenze europee, ben più di quelle elettorali, avranno conseguenze sulle questioni scuola, quindi ben vengano i decreti attuativi.
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