Il PNRR riduzione divari digitali e lotta a dispersione scolastica riguarda oltre 3000 scuole e vale 500milioni di euro già assegnati alle diverse istituzioni scolastiche che, entro il 28 febbraio 2023, devono caricare in piattaforma il progetto d’azione.
Tale progetto, seguendo il decreto ministeriale n.170 del 24 giugno 2022 e le correlate istruzioni operative (30.12.2022), prevede diversi tipi di intervento tra i quali il primo posto è occupato dalle azioni definite “Percorsi di mentoring e orientamento” che devono impegnare, come minimo, il 30% del finanziamento complessivo. Le istruzioni (e la piattaforma) scrivono che“ ciascun percorso individuale di rafforzamento attraverso mentoring e orientamento, sostegno alle competenze disciplinari, coaching motivazionale….viene erogato, in presenza, da un esperto in possesso di specifiche competenze, in orari diversi da quelli di frequenza scolastica. Per facilitare al massimo la partecipazione, i percorsi potranno essere erogati anche in prosecuzione pomeridiana dell’orario scolastico e, comunque, in orari non sovrapposti a quelli delle lezioni curricolari”.
Molti dirigenti e team di progetto si stanno chiedendo che senso abbia obbligare lo studente (che essendo identificato come a rischio dispersione avrà forse un rapporto complesso con la frequenza scolastica) a partecipare a incontri individuali di mentoring solo al pomeriggio e non anche durante la mattina (che di solito prevede attività didattica curricolare).
Del resto proprio questo accade già oggi con moltissime situazioni in cui uno studente o una studentessa utilizza lo sportello psicologico della propria scuola: la classe procede con le lezioni e lui/lei si reca allo sportello gestito, ovviamente, da personale diverso dai docenti in servizio e in orario.
Alcuni dirigenti, visto che i percorsi di mentoring e coaching da realizzare sono davvero un numero consistente (si pensi ad esempio che un percorso della durata di 10 ore può costare al massimo 490 euro – 42 euro ora + 7 euro giorno mensa – e che una scuola che ha ricevuto 150.000 euro deve spendere almeno 50mila euro in questa azione ovvero, nel nostro esempio, 102 moduli da 10 ore !!!) hanno iniziato a porre quesiti su questo tema alla Unità di Missione PNRR.
La risposta ricevuta è molto interessante e logica ma decisamente difforme rispetto alle istruzioni operative.
Riporto qui il testo di una di queste risposte fornite dall’Unità di Missione: “I percorsi mirati al supporto di studenti con fragilità degli apprendimenti a rischio di abbandono, o che abbiano già abbandonato la scuola, possono essere svolti anche in orario antimeridiano da formatori o tutor che non siano impegnati negli stessi orari nell’attività curricolare”. E prosegue, chiarendo ulteriormente: “pertanto, nel caso in cui siano stati incaricati docenti/tutor interni per lo svolgimento dei percorsi, gli stessi possono svolgere tali attività formative solo al di fuori del loro orario di servizio relativo alle lezioni curricolari”.
In secondo luogo la risposta che ho sotto mano spiega che all’interno di un modulo di 15 ore possono essere diversi gli operatori che agiscono (ad esempio 5 ore ciascuno per esperti con competenze differenti: psicologo, orientatore, coach motivazionale).
Da ultimo l’estensore della faq chiarisce che la risposta vale solo per la scuola e il dirigente cui ha riposta è rivolta e non ha valore di faq generale.
Due considerazioni finali:
a) la faq apre ad un cambiamento molto importante, utile e logico nella progettazione e gestione dell’azione 1 contro la dispersione scolastica.
Rendere possibile i colloqui individuali anche al mattino durante le ore di lezione (escludendo ovviamente che a farli siano i docenti che nel frattempo stanno tenendo lezione curricolare) faciliterà sia la realizzazione dell’azione stessa che la sua organizzazione e funzionalità.
Oltre a restituire un senso complessivamente diverso alle azioni di mentoring che in questo modo entrano a far parte della vita quotidiana della scuola e non sono relegate a pomeriggi extra curricolari come fossero altra cosa dal lavoro educativo di una scuola.
b) la faq vale solo per la scuola che ha posto la domanda.
Per farla valere per tutti ci sono due possibilità. La prima: tutte le scuole interessate pongono la stessa domanda e, si spera, riceveranno la stessa risposta. La seconda, più logica: l’Unità di Missione pubblica una faq generale dello stesso tenore, riconoscendo così la specifica delle scuole e facilitando non solo il loro lavoro ma anche la lotta alla dispersione.
Su questi argomenti il corso Dispersione scolastica: percorsi per prevenire e contrastare il disagio scuola (Pnrr 1.4), a cura di Giovanni Morello, in programma dal 6 febbraio.
Il percorso propone modelli di intervento che possano essere utili per gli alunni destinatari delle azioni PNRR, ma anche esportabili nella didattica quotidiana, per la tipologia di strategie didattico-educative messe in campo, a vantaggio di tutti gli allievi.
Su questi argomenti il corso Dispersione scolastica: indicazioni e orientamenti per la progettazione (Pnrr 1.4), a cura di Giorgio Cavadi, in programma dal 6 febbraio.
Finalità del corso è quella di fornire ai Dirigenti e ai docenti delle scuole destinatarie dei fondi del PNRR az. 1.4, gli strumenti per procedere all’individuazione degli studenti target e alla definizione delle attività – in un primo approccio relativo alla progettazione di massima – secondo le Istruzioni operative prot. 109779 del 30/12/2022.
Il corso propone indicazioni operative concrete per progettare le iniziative formative previste dall’azione 1.4 del PNRR e rivolte al potenziamento delle competenze di base a partire dal primo ciclo, con particolare attenzione alle alunne e agli alunni, alle studentesse e agli studenti dai 12 ai 18 anni, che presentino fragilità negli apprendimenti, secondo un approccio di tipo preventivo dell’insuccesso scolastico e di contrasto alla dispersione scolastica che valorizzi la motivazione e i talenti di ogni discente all’interno e all’esterno della scuola, in raccordo con le risorse del territorio.
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