Ieri 30 novembre il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi e la ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna hanno esplicitato le misure previste dal Pnrr per gli asili nido e le scuole dell’infanzia. Secondo i nostri calcoli saranno circa 30 mila le nuove assunzioni che il piano di ripresa e resilienza potrà garantire, stando alle cifre finanziarie investite dal Governo Draghi e comunicate dai relativi ministri in conferenza stampa.
“Per la prima volta in legge di bilancio abbiamo definito e finanziato i livelli essenziali per le prestazioni degli asili nido,” ha annunciato la ministra Carfagna. “Quindi tutti i Comuni dal nord al sud dovranno garantire a assicurare dei livelli minimi, che corrispondono a 33 posti ogni 100 bambini residenti“. Un intervento – spiega la ministra – che mira ad equiparare tutte le regioni del nostro Paese sul fronte dei servizi per l’infanzia riducendo quei divari territoriali che si accumulano da decenni.
“Sul tasso di copertura degli asili nido si va da punte anche del 33 o del 34% in alcune regioni del centro nord, per scendere ben sotto il 14% in alcune regioni del mezzogiorno”. L’obiettivo del 33% di posti garantiti diventa quindi obiettivo nazionale.
E andiamo ai numeri finanziari. Per raggiungere questo obiettivo del 33% di posti-alunno minimi in ogni Comune d’Italia, il Pnrr stanzia 900 milioni di euro in conto corrente per sostenere gli enti nella gestione. Una cifra che il Ministro ha dichiarato di volere stabilizzare dopo il 2027 ricorrendo ai fondi ordinari. Una prima tranche quindi la fornirà il Pnrr, ma a partire dal 2027 questi 900 milioni dovranno essere sborsati ogni anno per remunerare le risorse umane necessarie alla gestione dei nuovi asili nido. E sarà la legge di bilancio a farlo. Insomma, non si può rischiare che gli asili vengano costruiti e poi non si abbia il personale che ci lavora per renderli operativi. Ha dichiarato infatti la ministra Carfagna: “I nuovi asili non dovranno essere cattedrali nel deserto. Sul fronte della programmazione stiamo lavorando su strumenti diversi. Con il Pnrr costruiamo i mattoni e poi con i fondi ordinari, appostati in legge di bilancio, noi finanziamo il servizio”.
Ma quanto personale può essere assunto con 900 milioni di euro? Considerando una media di 30 mila euro annui singola risorsa umana nelle scuole (che è anche la cifra media indicata dal Ministero dell’Istruzione per l’assunzione dell’organico Covid: per queste risorse umane, infatti, il Mi calcola un importo mensile medio di 2.709 euro), il risultato è un totale di 30 mila persone assunte, nuovi educatori che dovranno occuparsi dei 264 mila nuovi piccoli alunni previsti dal Pnrr.
“La scuola e questi bandi, e gli schemi di decreto del Governo Draghi testimoniano un interesse sincero a ridurre i divari territoriali nel nostro Paese – continua la ministra per il Sud e la Coesione -. Incrementare la dotazione degli asili nido laddove manca significa garantire una formazione anche per i più piccoli e la possibilità per le donne di lavorare. E a sua volta incrementare la possibilità per le donne del mezzogiorno di trovare un lavoro significa rendere la nostra società nel mezzogiorno non solo più giusta e più equa, ma anche più ricca e più attrattiva”.
“I bandi rappresentano un’occasione storica per accorciare le distanze nel nostro Paese, sul fronte degli asili nido, delle palestre, delle mense – conclude -. Questo tempo pieno che al nord è un diritto, al sud è un miraggio. Non sarà più così”.
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