Anche la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia interviene a commentare la scissione interna al Movimento 5 Stelle, dopo il terremoto scatenato non solo dal ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio, ma anche, a seguire, dalla ex ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, fuoriuscita anche lei per entrare nella nuova formazione Italia per il futuro, ribattezzata già IpF.
“Abbiamo lavorato molto al fine di ridurre la dispersione scolastica e i divari territoriali nel I e II ciclo della scuola secondaria – ha dichiarato la sottosegretaria Floridia – abbiamo stanziato nell’ambito del Pnrr, più di 500 milioni di euro per le scuole, per le studentesse e gli studenti che presentano fragilità negli apprendimenti, per i quali sarà possibile prevedere un approccio che ne valorizzi la motivazione e i talenti all’interno e all’esterno della scuola, valorizzando la sinergia con le risorse territoriali. Alle scuole di primo e secondo grado delle regioni del Mezzogiorno è assegnata una quota complessiva di risorse pari al 51,16%”.
“Ecco perché stiamo nel M5S. Ecco perché la nostra presenza serve,” rilancia Barbara Floridia, a silenziare chi, proprio come la ex titolare di Viale Trastevere, nelle scorse ore ha dichiarato “Il Movimento 5 stelle non esiste più”.
Un’emorragia che potrebbe continuare…
L’emorragia, intanto, pare stia continuando. Potrebbero aggiungersi, infatti, altri parlamentari alla conta di Luigi Di Maio. Beppe Grillo e Giuseppe Conte ne sono consapevoli ed esortano: chi vuole lasciare il Movimento 5 Stelle lo faccia ora. “L’importanza – chiosa l’ex presidente del Consiglio Conte intervenendo dal convegno dei Giovani imprenditori di Rapallo – non è il numero dei parlamentari, è la forza del nostro progetto politico, la convinzione nei nostri principi e nelle nostre idee. Da questo punto di vista ci sono le condizioni perché il Movimento 5 stelle sia ancora più coerente, compatto e possa esprimere anche all’esterno una piena convinzione di principi e valori. Se qualcuno dovesse avere ancora qualche titubanza se non è convinto, può lasciare adesso, questo è il momento giusto, c’è anche una finestra di uscita e una collocazione esterna“.
Patrizio Bianchi
E per tornare sul tema del Pnrr e della dispersione scolastica, anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha commentato i 500 milioni di euro: “Si tratta di un finanziamento molto importante, che mette al centro i più fragili e che ci aiuterà a costruire una scuola più aperta, inclusiva e affettuosa”.
Lo scrive su Facebook. “Prenderemo per mano quelle ragazze e quei ragazzi che, molto spesso per motivi socio-economici, hanno difficoltà nella prosecuzione del loro percorso di studi e per questo rischiano di lasciare precocemente o, purtroppo, lo fanno”.
E continua: “Oltre il 50% dei fondi è destinato alle scuole del Sud dove servono un forte intervento e una iniezione di fiducia: dobbiamo essere al fianco dei nostri giovani e far sapere loro che lo Stato non li abbandona. Questa prima tranche di fondi riguarda la fascia 12-18 anni, quella più a rischio. Sono risorse che le nostre scuole secondarie di primo e secondo grado potranno usare per garantire un percorso di forte accompagnamento a chi è più a rischio, attraverso attività dedicate, progetti di tutoring, una formazione personalizzata, anche in raccordo con le realtà che già operano sui territori e contribuiscono fattivamente a evitare che in molti lascino la scuola precocemente. Grazie ai finanziamenti del Pnrr stiamo davvero costruendo una scuola nuova, dove chi ha più bisogno non viene lasciato indietro. Ogni ragazzo che torna in classe è un successo per tutti noi,” conclude.