Pronti 500 milioni per la formazione digitale di base. A renderlo noto è il Ministro per l’Innovazione tecnologica e della Transizione digitale, Vittorio Colao, in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’ (fonte Ansa).
Una somma ingente per irrorare di cultura digitale il nostro Paese perché come ha precisato il Ministro intervenuto alla presentazione della “Italian Tech Academy, la scuola dell’innovazione” dell’hub Gedi sulla tecnologia, “la tecnologia è un turbo per qualunque lavoro“.
Nei prossimi anni ci sarà bisogno di avere dei tecnici specializzati ma sarà importante che tutti abbiano acquisito i concetti di base delle competenze digitali perché saranno necessarie per ogni tipo di lavoro anche quelli non strettamente legati alla tecnologia.
Ad esempio, le competenze saranno utili anche per professioni come l’avvocato o l’artista perché l’intelligenza artificiale applicata al low tech esiste, e questo permette anche a studi più piccoli di competere a costi non proibitivi, oppure stessa cosa per i musei. Se oltre ad essere luoghi fisici diventano anche virtuali, attraggono un target più ampio. Il digitale non è una cosa a sé, è un nuovo modo di vivere le proprie professioni.
Per questo motivo oltre ad avere fondi nel PNRR per Università e scuole sono stati stanziati 500 milioni di euro per le competenze digitali di base per erogare corsi brevi in grado però di rivitalizzare e riqualificare diversi milioni di persone in tempi molto stretti. Uno degli obiettivi è di non lasciare il nostro Paese indietro, in questo momento così delicato e strategico che stiamo vivendo. Un Paese che come ci tiene a precisare il Ministro ha voglia però di mettersi al passo con i tempi e capace di cose sorprendenti, visto che “in un mese abbiamo avuto il 20% dei Comuni che hanno aderito alla piattaforma di digitalizzazione”.
Un piano di formazione che ha intenzione di accompagnare tutti verso la digitalizzazione, dai primi anni di scuola fino a interessare le persone meno giovani. Le persone devono avere le stesse possibilità di imparare a tutte le età e grazie alla grande democratizzazione che dà l’accesso a Internet, tutti possono imparare continuamente. Il digitale riguarda tutti e da ulteriori possibilità di aumentare la propria professionalità o di acquisirne di nuove.
Dagli ultimi dati risulta che chi esce da studi legati al digitali riesce ad arrivare velocemente a stipendio di oltre 50 mila euro, valori molto più alti rispetto ad altri neolaureati.
Il digitale che supporterà e migliorerà il lavoro ma non farà lavorare di meno, renderà sicuramente il modello lavorativo più flessibile, perché si lavorerà quando e dove si vorrà uscendo fuori dal contesto fisico del posto di lavoro.
Ma il Covid ha accelerato la voglia di migliorare ed imparare i nuovi strumenti digitali per questo occorre cavalcare questa ondata di vigore verso le nuove tecnologie e dare a tutti la possibilità di avere almeno le competenze di base così come deve cambiare il concetto di formazione passando da un approccio una tantum a quello di formazione permanente.
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