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PNRR, interventi per l’orientamento: 30 ore annue nella scuola secondaria di primo e secondo grado

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per la parte di competenza del Ministero dell’istruzione e del merito prevede, tra l’altro, l’introduzione di moduli di orientamento di 30 ore annue nella scuola secondaria di primo e secondo grado, al fine di incentivare l’innalzamento dei livelli di istruzione, unitamente alla realizzazione di una piattaforma per conoscere l’offerta formativa terziaria degli Atenei e degli ITS Academy.

Con le Linee guida per l’orientamento, si prevede che dall’a.s. 2023/2024 vengano introdotte, per le scuole secondarie di primo grado e per il primo biennio delle secondarie di secondo grado, almeno 30 ore di orientamento anche extra curriculari per ogni anno scolastico e, per l’ultimo triennio della scuola secondaria di secondo grado, almeno 30 ore curriculari per ogni anno scolastico.

Con la nota 937 del 3 marzo 2023 il MIM precisa che i corsi di 15 ore organizzati dalle Università possano costituire una utile occasione per realizzare qualificate attività formative da integrare nelle suddette 30 ore di orientamento curriculare previste dalla Linee guida.

Si tratta dei percorsi, della durata appunto di 15 ore per ciascun studente nel corso degli ultimi tre anni di scuola secondaria di secondo grado, da erogare con modalità curricolare o extracurricolare, e organizzati dalle Istituzioni universitarie, sulla base di specifici accordi da sottoscrivere con gli Istituti scolastici nel corrente anno scolastico con l’obiettivo di consentire agli studenti di:

a) conoscere il contesto della formazione superiore e del suo valore in una società della conoscenza, informarsi sulle diverse proposte formative quali opportunità per la crescita personale e la realizzazione di società sostenibili e inclusive;
b) fare esperienza di didattica disciplinare attiva, partecipativa e laboratoriale, orientata dalla metodologia di apprendimento del metodo scientifico;
c) autovalutare, verificare e consolidare le proprie conoscenze per ridurre il divario tra quelle possedute e quelle richieste per il percorso di studio di interesse;
d) consolidare competenze riflessive e trasversali per la costruzione del progetto di sviluppo formativo e professionale;
e) conoscere i settori del lavoro, gli sbocchi occupazionali possibili nonché i lavori futuri sostenibili e inclusivi e il collegamento fra questi e le conoscenze e competenze acquisite
”.

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Lara La Gatta

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