Ordinamento scolastico

Pnrr. La riforma degli Its approvata al Senato. Bianchi: investimento strategico per il Paese

La riforma degli Its fa un passo avanti, con l’approvazione del disegno di legge al Senato. Quale tempistica per la piena attuazione della riforma? Il progetto ministeriale è quello di vedere adottata la riforma entro il primo semestre del 2022, così da portarla in attuazione nel 2025.

L’obiettivo della riforma

La riforma – chiarisce il Ministero – mira a semplificare il modello organizzativo e didattico, aumentare il numero degli istituti e degli iscritti, migliorare la qualità del collegamento con la rete degli imprenditori nei territori, al fine di colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro.

Gli ITS, grazie anche a partnership con imprese, università, centri di ricerca ed Enti Locali, potranno offrire così corsi terziari job-oriented sempre più avanzati per la formazione di tecnici che gestiscono sistemi e processi ad alta complessità in sei aree: efficienza energetica; mobilità sostenibile; nuove tecnologie della vita; nuove tecnologie per il Made in Italy; tecnologie innovative per il patrimonio culturale e attività connesse; tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Le dichiarazioni del ministro Bianchi

Soddisfatto il ministro Bianchi, che sin dai primi giorni del suo insediamento ha puntato sui percorsi tecnici paralleli a quelli universitari (che – lo ricordiamo – vanno distinti dalla scuola secondaria di secondo grado).

“Sono molto soddisfatto per l’approvazione a larghissima maggioranza in Commissione Istruzione e Cultura del Senato del disegno di legge sugli ITS. Si tratta della prima riforma del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prende sempre più forma e sta per diventare legge”.

“L’investimento che stiamo facendo su questo segmento formativo – ha aggiunto – è strategico per lo sviluppo dell’intero Paese. Il via libera di oggi dimostra l’attenzione comune e la responsabilità condivisa nei confronti del settore. Con 1,5 miliardi di euro a disposizione potenzieremo i percorsi, rafforzando la rete, strutturando sempre di più il rapporto con le Regioni e i loro territori, con l’obiettivo di rendere questa offerta più conosciuta e richiesta tra i giovani”.

Un progetto di sviluppo che dovrebbe provvedere, nelle intenzioni del ministro, a rimediare all’attuale scollamento tra il mondo della scuola e quello del lavoro. Un argomento su cui è intervenuto anche Giovanni Brugnoli, vice presidente per il Capitale Umano di Confindustria, aprendo i lavori degli Stati Generali dell’Orientamento: “Le imprese non trovano circa il 40 per cento dei profili che cercano, che non sono solo scientifici e tecnologici, ma anche legati a materie umanistiche, dall’arte alla letteratura, alla creatività, che è la base del nostro Made in Italy”, ha sottolineato il rappresentante di Confindustria.

Redazione

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