Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha firmato il decreto per la definizione dei criteri di riparto, su base regionale, delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e delle modalità di individuazione degli interventi di edilizia scolastica.
Un decreto, quindi, che stabilisce come verranno distribuiti sul territorio italiano gli oltre 5 miliardi destinati all’edilizia scolastica dal Pnrr.
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L’articolo 1 del decreto dettaglia i termini per la costruzione di scuole nuove dal punto di vista architettonico e strutturale, altamente sostenibili e con il massimo dell’efficienza energetica, inclusive e in grado di garantire una didattica basata su metodologie innovative e una piena fruibilità degli ambienti didattici.
Per queste scuole nuove, innovative e altamente sostenibili sono stanziati 800 milioni di euro, ripartiti, con l’aiuto dell’Anagrafe nazionale per l’edilizia scolastica e dei dati ISTAT, come segue:
a) vetustà degli edifici riferiti alla legge 11 gennaio 1996, n. 23: 30%;
b) numero degli studenti delle scuole statali: 30%;
c) trend demografico della popolazione scolastica: 30%;
d) zona sismica: 10%.
Da quanto rivela anche la tabella, vengono confermate le parole della ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna che in occasione della presentazione del Piano del Governo sulla scuola, lo scorso 30 novembre aveva dichiarato: “Quella di oggi è una bellissima giornata per un ministro del Sud perché la scuola e gli schemi di decreto che sono stati disposti dal MI testimoniano la sincerità dell’impegno del Governo a favore della diminuzione dei divari territoriali”.
“Più risorse per il Mezzogiorno significa incidere non solo sulla qualità della formazione e dell’educazione dei piccoli ma anche sulla possibilità per le donne di trovare e mantenere un impegno professionale: non è soltanto una questione di equità e di giustizia sociale ma anche una questione di crescita e di sviluppo economico”.
4 scuole nuove su 10 verranno costruite al Sud.
L’intervento della ministra Carfagna
Zona sismica
Relativamente al criterio della zona sismica sono le Marche e l’Umbria le beneficiarie delle maggiori risorse, con gli 11 milioni delle Marche e i 10 milioni dell’Umbria. L’Abruzzo, come l’Emilia Romagna, ricevono attorno ai 4 milioni, come la Toscana e poco sotto i 5 milioni della Sicilia, del Veneto, della Calabria e della Basilicata.
I criteri
I criteri per l’individuazione degli interventi su edifici pubblici da ammettere a finanziamento, previo avviso pubblico, sono i seguenti:
a) vetustà dell’edificio pubblico adibito ad uso scolastico oggetto di sostituzione edilizia: max 23 punti;
b) classe energetica dell’edificio pubblico adibito ad uso scolastico oggetto di sostituzione edilizia: max 20 punti;
c) indice di rischio di vulnerabilità sismica dell’edificio pubblico adibito ad uso scolastico oggetto di sostituzione edilizia: max 16 punti;
d) rischio idrogeologico dell’area dell’edificio pubblico adibito ad uso scolastico oggetto di sostituzione edilizia: max 16 punti;
e) proposta di riduzione della volumetria del nuovo edificio scolastico rispetto a quello oggetto di sostituzione edilizia, al fine di ridurre l’impatto ambientale e di razionalizzare la rete scolastica sul territorio: max 10 punti;
f) inserimento della proposta progettuale di sostituzione edilizia dell’edificio pubblico adibito ad uso scolastico nell’ambito della programmazione triennale nazionale vigente in materia di edilizia scolastica, redatta sulla base dei piani regionali, e/o in altra programmazione regionale redatta a seguito di procedura ad evidenza pubblica: 10 punti;
g) appartenenza ad aree interne, montane o isolane: 5 punti.
Il decreto chiarisce anche che gli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico oggetto di sostituzione edilizia non devono aver ricevuto finanziamenti europei, nazionali o regionali per interventi di miglioramento e adeguamento sismico o efficientamento energetico, anche per la sola progettazione, negli ultimi 5 anni.
Il riparto dei fondi del Pnrr è un passo avanti, tuttavia, ciò non significa che le scuole nuove vedranno la luce a breve, in quanto tra il progetto e la sua implementazione potrebbero trascorrere da 1 a 2 anni.