Sui fondi del Pnrr, già arrivati in diverse scuole del Lazio, è polemica. Le risorse infatti, hanno visto alcune scuole protagoniste e altre no, creando una disparità ritenuta spiazzante. Perché? Colpa dei criteri di attribuzione che hanno puntato sul tasso di fragilità degli apprendimenti, sulla percentuale di studenti che in italiano e matematica ha conseguito un risultato molto basso nel test Invalsi. Ben 34 milioni non distribuiti equamente, con scuole (231 in tutto) che hanno ricevuto anche oltre 200mila euro.
Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio, afferma: “Posto che sia giusto sostenere chi è più fragile, ma gli studenti con difficoltà delle scuole ‘fortunate’ non hanno diritto ad essere sostenuti? Visto che i fondi sono consistenti, dividendo in forma proporzionale, perché non far avere un minimo a tutte le scuole?” i fondi però, come detto, sono stati già assegnati.
Fondi che, come spiega ‘Repubblica’ sono erogati per il potenziamento delle competenze di base con particolare attenzione alle alunne e agli alunni che presentino fragilità, ma anche per contrastare la dispersione scolastica e per farlo si può puntare ad esempio a progetti fra scuola e comunità locale. E per i presidi che protestano per non aver ricevuto un solo euro nonostante aver proposto progetti agli studenti durante quest’anno scolastico, resta poco da fare.
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