Il Pnrr porterà con sé nuove scuole, più moderne, più ecologiche e più sostenibili, in linea con i tempi attuali. Ne ha parlato il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi presentando le linee guida del progetto “Futura” nel corso di un incontro alla Triennale di Milano.
“Un nuovo modo di concepire gli edifici scolastici porta con sé un nuovo modo di fare scuola. Il documento delinea principi che orientano la progettazione e la costruzione di nuovi istituti scolastici, ma anche i comportamenti di chi li abita, studentesse, studenti, personale scolastico, famiglie e comunità – ha dichiarato il ministro Bianchi – il Pnrr è un’azione collettiva per il presente e il futuro delle nuove generazioni. Dopo settimane di lavoro, posso annunciare inoltre che abbiamo aumentato le risorse a disposizione del bando, dagli iniziali 800 milioni previsti a circa 1,17 miliardi”.
Circa 200 nuove scuole costruite con materiali eco-compatibili e dotate di palestre, mense, caffetterie e laboratori, fornite di pannelli fotovoltaici e con spazi verdi. Numeri però ridotti se si considera che le scuole in Italia sono circa 40mila, che la costruzione di molte di esse risale agli anni 50 e 60 e che ad una buona fetta manca il certificato di agibilità o quello di prevenzione incendi.
I dati di Cittadinanzattiva
Come si evince dall’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza a scuola (settembre 2021), più della metà degli istituti scolastici è privo del certificato di agibilità statica (54%) e di quello di prevenzione incendi (59%). Il 39% è senza collaudo statico e tra settembre 2020 e agosto 2021 si sono verificati 35 episodi di crolli, circa tre al mese. Le scuole in zone ad elevata sismicità sono 17.343, ovvero il 43% del totale.
Situazione leggermente migliore per gli asili nido, anche se non certo soddisfacente. Il 56% possiede la certificazione di agibilità, il 51% il certificato di prevenzione incendi. I nidi infatti sono ospitati da edifici di più recente costruzione (la media è degli anni 70) e situati nel 62% dei casi a piano terra. Si è registrato infatti solo il 6% di interventi di miglioramento e adeguamento sismici.