Il ministero dell’Istruzione starebbe lavorando alla riforma dell’orientamento, una delle sei previste dal Pnrr la cui realizzazione dovrebbe concludersi entro il 2022.
Secondo quanto diramato ufficialmente dal ministero, la riforma introdurrà moduli di orientamento nelle scuole secondarie di I e II grado (non meno di 30 ore per le studentesse e gli studenti del IV e V anno) e a questo scopo verrà implementata una piattaforma digitale di orientamento relativa all’offerta formativa terziaria degli Atenei e degli ITS.
Per un orientamento efficace bisognerà mettere in sinergia il sistema di istruzione, quello universitario e il mondo del lavoro – spiega la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia intervistata dal Sole 24 Ore – così da favorire una scelta consapevole di prosecuzione del percorso di studi o di formazione professionalizzante e da contrastare due criticità: la dispersione scolastica (con l’obiettivo di ridurre il tasso di abbandono in 5 anni dal 13 al 10%, recuperando oltre 800mila studenti); e la crescita dei Neet, giovani che non lavorano e non studiano e che, secondo stime del Sole 24 Ore, nella fascia 15-24 anni in Italia hanno superato i 2 milioni; oltre 3 milioni nella fascia dei 34 anni.
Una sinergia che si giocherà soprattutto nell’ambito delle materie Stem, verso le quali si cercherà di spingere più studentesse di quanto non sia avvenuto negli anni passati; e che sarà oggetto delle nuove linee guida sull’orientamento che il ministero dell’Istruzione starebbe mettendo a punto allo scopo di dare sistematicità alle procedure attualmente frammentate tra i diversi istituti e classi del Paese e tra i gradi di scuola. L’intenzione della sottosegretaria Floridia, infatti, sarebbe quella di fornire un protocollo che vada dalla scuola primaria a quella secondaria di secondo grado, attività che saranno guidate da una vera e propria didattica orientativa.
Quante ore dedicate ai percorsi di orientamento? Dovranno essere impiegate 30 ore annuali a partire dalla prima media, tra didattica orientativa, come abbiamo detto, percorsi di Pcto e corsi di formazione gestiti dalle università (le quali pare stiano fornendo un pacchetto di 50mila corsi).
Alle linee guida seguiranno i bandi, il primo dei quali riguarderà le discipline Stem, previsto per fine mese. Di recente anche il ministro Bianchi ha fatto riferimento questo traguardo precisando che il piano di sviluppo delle competenze Stem sarà finanziato con 1,1 miliardi di euro provenienti dal Pnrr. “A breve emaneremo un bando che destina oltre un miliardo di euro al rafforzamento dello studio delle STEM – ha dichiarato il ministro – per far crescere la cultura scientifica e garantire pari opportunità e uguaglianza”.
Nella riforma è previsto anche l’ampliamento della sperimentazione dei licei e tecnici quadriennali, con ulteriori 1.000 classi in altrettante scuole (in aggiunta rispetto alle 100 attuali).
Sul tema delle discipline Stem il corso Realizzare laboratori green con il making e con il coding, a cura di Michele Maffucci, in programma dal 18 marzo.
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