Formazione iniziale

Pnrr, per docenti e Ata in arrivo 20mila corsi sul digitale. Sarà formazione obbligatoria?

Il ministero dell’Istruzione ha dettagliato su un’apposita sezione del sito quanto riferito in conferenza stampa sugli investimenti previsti dal Pnrr, che ammontano a un totale di 17,59 miliardi di euro, distribuiti come segue: 12,1 miliardi per le infrastrutture e 5,46 per le competenze.

Nell’ambito degli investimenti sulle competenze il ministro Bianchi annuncia che saranno 650mila, tra docenti e Ata, coloro che verranno formati sul digitale entro il 2026.

Un proposito che ben si adatta ai risultati dell’ultimo rapporto Censis, che rilevano, tra i dirigenti scolastici, la convinzione che gli insegnanti non abbiano saputo applicare una didattica realmente innovativa nei periodi di DaD e di lockdown.

Questa linea di investimento mira a promuovere un sistema di sviluppo della didattica digitale e di formazione del personale scolastico sulla transizione digitale, indispensabili per migliorare gli apprendimenti e accelerare l’innovazione del sistema scolastico: è quanto precisa il Ministero dell’Istruzione.

Poli formativi territoriali

Come verrà effettuata, di fatto, questa formazione, alla quale il Mi destina 800 milioni di euro? E soprattutto si tratterà di formazione obbligatoria? Come si selezioneranno le risorse umane da formare? Sulla base di cosa saranno individuati i 650mila da formare?

Questi dettagli non sono ancora chiari. Ciò che il Ministero ha esplicitato è che in vista dell’attività formativa programmata, verranno costituiti dei poli di formazione. In dettaglio si prevedono:

  • lo sviluppo di un polo nazionale italiano sull’educazione digitale per la formazione di docenti e personale scolastico; 
  • la creazione di una rete integrata di poli formativi territoriali;
  • l’attivazione di un catalogo di circa 20.000 corsi di formazione in tutte le discipline del curricolo scolastico;
  • la realizzazione di una piattaforma sui contenuti dell’educazione digitale e di metodologie didattiche innovative ad uso di docenti, studenti e famiglie;
  • la realizzazione di “Patti per l’educazione digitale e le competenze per il futuro” inclusivi e sostenibili. 

A seguire il dettaglio del piano del Governo sullo sviluppo delle competenze nel mondo della scuola.

Competenze

Formazione sul digitale e sulla Ddi

650mila, tra docenti e Ata verranno formati sul digitale entro il 2026. Questa linea di investimento mira a promuovere un sistema di sviluppo della didattica digitale e di formazione del personale scolastico sulla transizione digitale, indispensabili per migliorare gli apprendimenti e accelerare l’innovazione del sistema scolastico. In dettaglio si prevedono lo sviluppo di un polo nazionale italiano sull’educazione digitale per la formazione di docenti e personale scolastico; la creazione di una rete integrata di poli formativi territoriali; l’attivazione di un catalogo di circa 20.000 corsi di formazione in tutte le discipline del curricolo scolastico; la realizzazione di una piattaforma sui contenuti dell’educazione digitale e di metodologie didattiche innovative ad uso di docenti, studenti e famiglie; la realizzazione di “Patti per l’educazione digitale e le competenze per il futuro” inclusivi e sostenibili. 

Linee guida Stem per la scuola

L’obiettivo è garantire pari opportunità e uguaglianza di genere, in termini didattici e di orientamento, rispetto alle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), alla computer science e alle competenze multilinguistiche, per tutti i cicli scolastici, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, con focus sulle studentesse e con un pieno approccio interdisciplinare.

L’obiettivo è far crescere nelle scuole cultura scientifica e forma mentis necessarie per un diverso approccio allo sviluppo del pensiero computazionale, prima ancora che vengano insegnate le discipline specifiche. Inoltre il piano mira a rafforzare l’internazionalizzazione del sistema scolastico e le competenze multilinguistiche di studenti e insegnanti attraverso l’ampliamento dei programmi di consulenza e informazione su Erasmus+.

Iniziative di mentoring

Mentoring verso 820mila studenti, per la riduzione del tasso di abbandono scolastico.

Con questa linea di investimento si vuole potenziare le competenze di base di studentesse e studenti di I e II ciclo e a contrastare la dispersione scolastica, grazie a interventi mirati alle realtà territoriali e personalizzati sui bisogni degli studenti. Gli interventi si svilupperanno in 4 anni, promuovendo il successo formativo e l’inclusione sociale. Particolare attenzione sarà rivolta alle scuole che hanno registrato maggiori difficoltà in termini di rendimento. 

Il piano prevede azioni specificamente finalizzate al contrasto dell’abbandono scolastico, alla promozione del successo educativo e dell’inclusione sociale, con programmi e iniziative di tutoraggio, consulenza e orientamento attivo e professionale, con lo sviluppo di un portale nazionale per la formazione on line e con moduli di formazione per docenti.

Sviluppo degli Its come potenziamento dell’offerto formativa

L’obiettivo è incrementare l’offerta formativa degli Istituti tecnici superiori, investendo anche sulla formazione dei docenti, per consentire al sistema degli ITS, con la legge di riforma, di poter raddoppiare il numero delle professionalità formate, potenziando le infrastrutture laboratoriali con il loro adeguamento ai nuovi fabbisogni formativi richiesti dalla transizione verde(Energia 4.0, Ambiente 4.0, etc.) e dalla transizione digitale (Impresa 4.0), incrementando l’offerta formativa e i percorsi professionalizzanti, creando una piattaforma nazionale di tutti gli Istituti e i corsi attivi, che permetta agli studenti di conoscere le offerte di lavoro per coloro che ottengono una qualifica professionale.

Grazie a un’offerta migliorata si punta a far crescere il numero degli iscritti agli ITS (+100%).

Estensione del tempo pieno

Grazie a questo investimento si punta a determinare un incremento dell’offerta formativa e a rafforzare il contrasto alla dispersione scolastica, grazie all’attivazione del tempo pieno.

L’allungamento dell’orario scolastico, con il ripensamento dell’offerta formativa durante l’intera giornata e l’introduzione di attività volte a rafforzare le competenze trasversali di studentesse e studenti, migliora l’insieme del servizio scolastico e favorisce il contrasto all’abbandono.

L’apertura delle scuole al pomeriggio permette inoltre di rafforzare la funzione della scuola rispetto ai territori, promuovendo equità, inclusione, coesione sociale, creatività e innovazione.

Il piano è sinergico rispetto al potenziamento delle infrastrutture, in particolare delle mense, in modo da poter davvero garantire un efficace ampliamento del tempo scuola.

Carla Virzì

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