Sui fondi del Pnrr relativi al Piano Scuola 4.0 di cui parliamo in un altro articolo, interviene l’Andis (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici) che critica alcuni aspetti ed esprime diversi dubbi:
“Solo il 21 dicembre sono pervenute alle scuole le tanto attese Istruzioni operative per la gestione dei progetti relativi all’investimento Scuola 4.0 previsto nel PNRR. Senza entrare nel merito dell’intero documento, né della proroga delle prime operazioni alla fine di febbraio 2023, ANDIS segnala la diffusa preoccupazione dei dirigenti scolastici per la distribuzione rigida delle percentuali di spesa che, ledendo di fatto l’autonomia delle scuole, le costringe a realizzare progetti non legati al contesto ed alle necessità delle singole scuole”.
“ANDIS esprime particolare disappunto per il fatto che la nota del MIM ha fissato un minimo del 60% per l’acquisto di dotazioni digitali ed un massimo del 20% per l’acquisto di arredi innovativi. Vogliamo ricordare all’Amministrazione che ci sono scuole già dotate di attrezzature digitali, magari ubicate in una sola sede ma con arredi obsoleti, ed altre a cui manca persino il “tappeto digitale di base” e magari sono sparse su 6 plessi e più”.
“ANDIS esprime anche dubbi sulla possibilità di compensare le percentuali, col rischio di spendere o dover spendere sui piccoli interventi di edilizia, ad esempio. Come pure per le spese di progettazione e collaudo che appaiono realmente contingentate e sottoposte a rigidi aut aut. Ci chiediamo dove sia finita la tanto conclamata autonomia delle scuole. Da una parte si chiede alle scuole di avviare reti e patti di comunità e di contestualizzare le scelte e poi ci si irrigidisce dentro paletti che con la specificità delle scuole non hanno nulla a che fare. E non ci si dica che è un problema della piattaforma”.