Ieri, tra i partecipanti dell’ultima giornata Didacta 2023, a Firenze, c’è stato anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il quale ha discusso a proposito dei temi a lui cari, come l’orientamento, l’istruzione tecnico professionale e il merito.
C’è stato anche spazio, nel discorso del capo del dicastero di Viale Trastevere, per il tema del Pnrr e dei fondi destinati alle scuole: “Mi fa molto piacere annunciare che le scuole hanno colto in pieno la sfida del Pnrr: infatti entro il termine del 28 febbraio 2023 le scuole secondarie di primo e di secondo grado hanno presentato ben 3.174 progetti su 3.193 totali sulla dispersione scolastica, per un importo complessivo di circa 500 milioni di euro che sarà autorizzato ed erogato”, ha detto il ministro, fornendo alcuni dati.
“Tale investimento consentirà azioni di accompagnamento personalizzato, con cui si potranno meglio orientare gli studenti alla scoperta delle proprie attitudini e inclinazioni”, ha spiegato un entusiasta Valditara, aggiungendo che “le scuole hanno risposto positivamente alla sfida del Pnrr anche sul piano Scuola 4.0, e hanno presentato entro lo stesso termine del 28 febbraio ben 8.170 progetti su 8.230 totali, per un importo complessivo di 1,7 miliardi. In questo modo noi possiamo veramente trasformare la scuola italiana, possiamo migliorare la scuola italiana: abbiamo questa grande opportunità, cogliamola tutti insieme”.
All’Ansa è arrivata la replica del presidente della Commissione Cultura e Istruzione al Senato Roberto Marti (Lega): “La risposta ampiamente positiva degli istituti scolastici sul PNRR in tema di orientamento, fondamentale anche nella lotta contro la dispersione scolastica – con oltre 3 mila progetti presentati per uno stanziamento previsto di circa 500 milioni di euro programmato dal ministero dell’Istruzione – è la conferma della grande attenzione che si sta ponendo per costruire un nuovo modello di scuola che metta al centro i ragazzi e le loro passioni, valorizzando il merito e dando la possibilità a ciascuno di tirare fuori il proprio talento. Una sfida nella quale anche i docenti e i dirigenti scolastici tornano ad avere un ruolo determinante, ad essere attori e protagonisti di quel cambiamento culturale improntato su un modello di “scuola intelligente”, come lo definisce il ministro Valditara, che si va delineando proprio grazie alla sua lungimirante visione”, ha detto Marti, lodando l’azione del ministro.
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