Intervenuto all’incontro promosso dallo Snals dal titolo “Il PNRR per l’istruzione e la ricerca: idee, progetti, processi, fatti, risultati. Il punto della situazione e prospettive”, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ha affrontato diversi temi, a partire dalle risorse Pnrr:
“Il Pnrr è certamente una grande occasione. È stata però una progettazione caratterizzata da grande astrattezza senza entrare adeguatamente nelle problematiche. Una progettazione un po’ velleitaria. Stiamo cercando di rimediare ad un’impostazione caratterizzata da mancato approfondimento della realtà”.
“Abbiamo dovuto discutere con la Commissione Europea – spiega il Ministro – 500 milioni per i laboratori Its, ma questi laboratori dove li mettiamo? Abbiamo dovuto strappare il 30% per la ristrutturazione dei locali, altrimenti è come avere un bellissimo laboratorio che mettiamo nel giardino; 700 milioni per gli Its che adesso stanziamo, ma gli Its non hanno i locali e non hanno i fondi per gli affitti. Dunque stiamo stanziando 46 milioni per consentire l’affitto per i locali. Due miliardi e 600 milioni per la digitalizzazione, e gli arredi? Siamo riusciti a inventarci un 20% per gli arredi, e non era previsto. La messa in sicurezza, 3,9 miliardi, e non bastano. Abbiamo trovato 1,2 miliardi che non c’entrano nulla col Pnrr, per fare scuole sicure, belle, per un totale di 5,1 miliardi”.
“La riforma dell’istruzione tecnico-professionale, una riformetta, non è previsto neanche ricorrere a risorse esterne ove manchino specializzazioni, la carriera docente, molto improvvisata, a me non piace. Riforme senza una visione seria, un approfondimento lucido. Abbiamo stanziato 220 milioni per mense e palestre, extra Pnrr, e ancora 600 milioni per le Stem, 150 milioni per le competenze linguistiche, 450 milioni per la formazione sulle competenze digitali. Credo che questi soldi possano andare a pagare anche gli insegnanti, perché non era previsto. Cosa me ne faccio di tutti questi soldi se non posso pagare gli insegnanti?
“Nel Pnrr l’orientamento era buttato lì – afferma Valditara – io voglio la personalizzazione, che dev’essere coordinata, progettata in una logica di squadra, ma bisogna pagare il tutor, e finalmente ci abbiamo messo risorse fresche, non Pnrr, e pagare anche gli insegnanti disciplinari che magari anche il pomeriggio sono disponibili a potenziare sulla matematica, sull’italiano, sulla fisica, sulle scienze e dobbiamo usare questi soldi. I 600 milioni sulle Stem devono essere usati per pagare l’insegnante di matematica che anche il pomeriggio si mette a disposizione del ragazzo in difficoltà in quel percorso di personalizzazione. Ecco il cambiamento della scuola italiana dove noi riusciamo anche economicamente a valorizzare gli insegnanti e a dare un senso a quell’orientamento che altrimenti era buttato lì così, e a dare un senso alla valorizzazione della formazione”.
“È mancata in tanti anni una visione strategica, tante riforme, tanti Ministri che dicevano di passare alla storia, a me non interessa passare alla storia, mi interessa fare cose buone nel dialogo con la scuola, nel dialogo coi sindacati, con le parti sociali. Voglio andare nelle scuole, parlare con gli insegnanti, con i presidi, col personale amministrativo, con gli studenti”.
Il Ministro ha poi annunciato tre aspetti su cui intende impegnarsi a fondo: “Tre cose mi impegno a fare, rimettere la scuola al centro del dibattito italiano, avere una visione strategica e mi batterò per aumentare gli stipendi, per far avere più soldi agli insegnanti, magari utilizzando i Pon, i fondi Pnrr, questa è la vera grande battaglia. Voglio una scuola serena dove gli insegnanti entrano in classe serenamente, ecco perché ci tengo al rispetto dell’insegnante”.
“Abbiamo un ministro dell’istruzione come Valditara che parla come se fosse un parlamentare dell’opposizione. Definisce “mediocri” gli stipendi dei docenti e del personale scolastico e dice che si batterà per far avere più soldi agli insegnanti. Bene, è lui il ministro: se lo vuole fare lo faccia sul serio. Peccato che sin qui abbiamo assistito a un film totalmente diverso, con aumenti risibili e tagli indiscriminati che sacrificano il nostro principale istituto democratico sull’altare dell’austerity. Il Movimento 5 Stelle si sta battendo per difendere la scuola pubblica, evitando i tagli al numero di scuole, impedendo il realizzarsi dell’istruzione differenziata, riducendo il fenomeno delle classi pollaio, contrastando l’abbandono scolastico e la povertà educativa, e lavorando per aumentare gli stipendi dei nostri docenti che sono tra i più bassi di Europa. Se Valditara vuole aumentare le risorse per la scuola lo faccia, peccato che nel DEF non ci sia traccia di questi incrementi salvo quelli legati ai fondi del PNRR portati da Giuseppe Conte. Si tratta quindi di interventi non strutturali che, in mancanza di risorse aggiuntive, rischiano di far tornare la spesa all’insufficiente livello precedente”. Così il deputato M5S in commissione istruzione Antonio Caso.
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