La didattica a distanza ha evidenziato una “gravissima” realtà: troppi insegnanti non hanno dimestichezza con le tecnologie. Che guaio!
Si pretende che questi insegnanti sappiano fare troppe cose: insegnare le loro materie, fare gli psicologi per i loro allievi, fare i burocrati compilatori di documenti vari e anche essere dei perfetti informatici sempre superaggiornati. E il tutto allo stesso (basso) prezzo. Volendo aderire strettamente a questo programma bisognerebbe frequentare quasi giornalmente corsi di aggiornamento su programmi, sistemi, software e hardware che nascono oggi e muoiono domani, subito sostituiti da altri programmi, sistemi, software e hardware ovviamente destinati anch’essi a vita brevissima.
Come si può richiedere un simile sovraccarico a chi, come me, ha passato la sessantina e quindi comincia ad essere un po’ rinco…?
Riserviamo certe incombenze a cervelli giovani, freschi ed elastici e si lasci che i vecchi invecchino serenamente e naturalmente.
Daniele Orla
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