La didattica a distanza ha evidenziato una “gravissima” realtà: troppi insegnanti non hanno dimestichezza con le tecnologie. Che guaio!
Si pretende che questi insegnanti sappiano fare troppe cose: insegnare le loro materie, fare gli psicologi per i loro allievi, fare i burocrati compilatori di documenti vari e anche essere dei perfetti informatici sempre superaggiornati. E il tutto allo stesso (basso) prezzo. Volendo aderire strettamente a questo programma bisognerebbe frequentare quasi giornalmente corsi di aggiornamento su programmi, sistemi, software e hardware che nascono oggi e muoiono domani, subito sostituiti da altri programmi, sistemi, software e hardware ovviamente destinati anch’essi a vita brevissima.
Come si può richiedere un simile sovraccarico a chi, come me, ha passato la sessantina e quindi comincia ad essere un po’ rinco…?
Riserviamo certe incombenze a cervelli giovani, freschi ed elastici e si lasci che i vecchi invecchino serenamente e naturalmente.
Daniele Orla
“Nel Paese di Giorgia Meloni bisogna sempre premiare il merito, soprattutto nella scuola, a meno…
Al via la valutazione e validazione delle domande presentate per le graduatorie di istituto e…
I bambini sono seduti comodamente sulle loro sedie, disposte in un ampio cerchio: due bambinetengono…
Gli sviluppi della vicenda dalla docente di Rovigo che nel 2022 era stata oggetto di…
Sono diverse le novità contenute nel decreto 71, meglio conosciuto come ‘decreto Scuola', ormai ad…
L'11 luglio scorso è stato presentato il Rapporto relativo alle prove Invalsi svolte nel 2024.…