Nel Recovery Plan ci sono appena due paginette sulla Scuola e solo 9 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, laddove per SBC ce ne vorrebbero 30 di miliardi, il 10% dei 209 così ripartiti: 17 miliardi per l’edilizia scolastica, 3 miliardi per l’innovazione didattica e la formazione degli insegnanti, 10 miliardi per gli organici stabili di istituto.
Non sono più sufficienti parole e proclami, ora ci vogliono fatti, il PD di Zingaretti, che ha indicato e ribadito che la Scuola è una priorità, riesce a convincere i partiti della maggioranza e il Governo a impegnare il 10% del Rcovery F. per l’Istruzione, per garantire un sistema scolastico di qualità per tutti gli alunni come quello degli altri Paesi che sulla scuola hanno sempre investito quote consistenti di PIL e non tagliato?
La scuola è un investimento per il futuro per il Paese e non una spesa, questo non bisogna però solo declinarlo ma attuarlo.
Ricordiamo che nel 2011 il taglio di 8 miliardi del Governo Berlusconi sugli organici ha avuto come conseguenza l’ impoverimento dell’offerta formativa, la creazione di classi pollaio, la precarizzazione della docenza, l’incentivazione della privatizzazione della scuola.
Scuola Bene Comune
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