Nel campo lavorativo “il rapporto di fiducia è un tema sempre più essenziale”: si creano più opportunità “a giocare a calcetto che a mandare in giro i curricula”: così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti in un incontro tenutosi a Bologna con gli studenti dell’istituto tecnico professionale Manfredi-Tanari sull’alternanza scuola-lavoro.
Secondo Poletti, la dinamica delle relazioni è importante per il futuro lavorativo e “i rapporti che si instaurano nel percorso di alternanza scuola-lavoro fanno crescere il tasso di fiducia e quindi le opportunità lavorative”.
Ed è scoppiata la polemica a muso duro.
Per i deputati M5s della Commissione Lavoro, dal ministro “arriva l’ennesimo intervento a gamba tesa e, è il caso di dirlo, un calcio in faccia ai molti giovani disoccupati. Ormai non ci sono più commenti sulla sua scarsa sensibilità. E’ da cartellino rosso” sottolineano i Cinque Stelle, per i quali, “invece di dire stupidaggini, Poletti avrebbe dovuto operare per creare occupazione e non precarietà. In questo Paese i giovani restano troppo spesso in panchina anche per colpa di un governo e di un ministro che criticare è ormai sin troppo facile, come tirare un rigore a porta vuota”.
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Replica subito il ministro: “Voglio chiarire che non ho mai sminuito il valore del curriculum e della sua utilità. Ho sottolineato l’importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. E quindi dell’utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola”.
“Vedo – ha detto Poletti – che si stanno strumentalizzando alcune frasi che ho pronunciato in occasione di un incontro con gli studenti per parlare di alternanza scuola-lavoro e che gli studenti hanno compreso e condiviso nel loro significato”.