Attualità

Politica scolastica deludente, almeno per il momento; il contratto è stato firmato con i soldi già stanziati, per ora delle promesse elettorali non c’è nulla

Sono passati ormai due mesi dall’insediamento del nuovo Governo e la “sterzata” sulla politica scolastica non si è ancora vista.
E’ vero che in questi 60 giorni sia i Ministri sia le forze politiche si sono dovuti occupare della legge di bilancio (legge peraltro difficilissima da mettere a punto) ma forse qualche piccolo segnale sarebbe stato anche legittimo doverlo registrare.
E invece nulla, a meno di non voler considerare una “sterzata” la firma del contratto nazionale che però a ben vedere è stato chiuso con le risorse ereditate dal precedente esecutivo (i 150milioni in più inseriti nella finanziaria 2023 non sembra possano essere definiti un grande cambio di passo).
In realtà sulle promesse elettorali e soprattutto sugli innumerevoli problemi aperti per ora non si è visto ancora nulla.
Sul tema del precariato e del reclutamento, per esempio, è ancora tutto fermo e, a questo punto, è davvero difficile che a settembre 2023 la situazione possa essere tanto diversa da quella di qualche mese fa.
Anche il problema dei sostegno e della ormai cronica carenza di insegnanti specializzati sembra ormai destinato a rimanere un buco nero nel funzionamento del sistema scolastico nazionale.
C’è invece molta fiducia da parte del mondo politico sulla possibilità che con i fondi del PNRR si possano ridurre i tassi abnormi di dispersione scolastica che si registrano in diverse aree del territorio nazionale.
Ma – almeno a parere di chi scrive – per intervenire sull’abbandono scolastico sarebbe forse necessario sulla formazione dei docenti e sul loro reclutamento più che sul semplice incremento delle dotazioni digitali delle scuole che pure hanno loro importanza.

Senza considerare che la dispersione scolastica è un fenomeno molto complesso legato, multifattoriale, legato cioè a variabili diverse molte delle quali sfuggono del tutto al controllo del sistema scolastico (disagio economico, scarsità delle opportunità culturali offerte dal territorio, e così via).

La legge di bilancio poteva essere l’occasione per dare qualche piccolo segnale dell’interesse verso misure strutturali (ripresa dei concorsi per dirigenti scolastici e dirigenti tecnici) ma neppure questo è stato dato di vedere.
Ma neppure si sono viste misure che – discutibili o meno che siano – erano state preannunciate più o meno apertamente durante la campagna elettorale: la Scuola superiore per la formazione ideata dal Governo Draghi per gestire le procedure di formazione del personale della scuola contestatissima dal centro destra resta per il momento al suo posto, così come nulla si dice dell’Invalsi che secondo FDI avrebbe dovuto essere fortemente ridimensionato.

Tanto che anche all’interno della maggioranza di Governo serpeggia non poco malumore e più di un politico, che ovviamente preferisce rimanere nell’anonimato, incomincia a dire che Valditara sta portando avanti la stessa linea di Patrizio Bianchi.
Prima di dire che “è tutto sbagliato ed è tutto da rifare” conviene però aspettare ancora almeno un mese per capire se nel decreto milleproroghe verrà inserita qualche norma che possa far parlare di un seppur lieve cambio di rotta.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Giappone: sempre più studenti si assentono dalle lezioni

Nelle scuole elementari e medie del Giappone sempre più ragazzi disertano le lezioni, per il…

02/11/2024

Sciopero scuola 31 ottobre, tra legge di bilancio, precari, idonei 2020 e diritti dei lavoratori: le voci dei protagonisti

La Flc Cgil è scesa in piazza, giovedì 31 ottobre, per uno sciopero generale che…

02/11/2024

IA e robotica educativa nelle scuole, utile ma serve un approccio interdisciplinare

L’inserimento graduale delle nuove tecnologie tra cui l’intelligenza artificiale all’interno del contesto educativo scolastico sta…

02/11/2024

Interpelli per posti vacanti fino al 30 giugno 2025, in una scuola di Milano cercano docenti di sostegno per 7 posti della scuola primaria

Sono numerosi gli interpelli pubblicati nei vari siti istituzionali degli uffici scolastici provinciali di tutta…

02/11/2024

Cessazioni dal servizio di docenti e Ata con 65 anni di età e il massimo contributivo, proroga all’11/11/2024 per la pensione d’ufficio

Arriva una proroga per gli uffici competenti alle cessazioni del personale docente e amministrativo che…

02/11/2024

Sciopero 31 ottobre, Bucalo (FdI): “La scarsa adesione dimostra che la scuola apprezza le scelte del Governo”

"La scarsa adesione allo sciopero generale del comparto scuola indetto da Flc Cgil per il…

02/11/2024