Da lunedì sono consultabili on line le dichiarazioni patrimoniali di senatori e deputati, assieme a quelle dei rappresentanti del governo, e alle spese elettorali.
I bollettini delle dichiarazioni patrimoniali e dei redditi di tutti i Senatori della XVII Legislatura, di tutti i ministri, viceministri e sottosegretari di Stato non parlamentari del governo Gentiloni, nonché dei tesorieri e dei dirigenti non parlamentari di associazioni, movimenti o partiti politici, presentate in relazione alla legge del 5 luglio 1982, n. 441, e all’articolo 12 della legge 6 luglio 2012, n. 96, sono consultabili secondo le modalità tradizionali da lunedì 19 marzo 2018 – fa sapere il Senato in una nota – oltre ad essere già diffusi online nel sito www.parlamento.it e nel sito www.senato.it (art. 5, comma 2, del decreto-legge n. 149 del 2013, convertito nella legge n. 13 del 2014).
La documentazione è a disposizione di tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali per le elezioni della Camera dei deputati. La consultazione potrà essere effettuata dalle ore 10 alle ore 19 nel corso della settimana lavorativa presso il Servizio delle prerogative, delle immunità parlamentari e del contenzioso, situato al Palazzo della Sapienza, Corso Rinascimento n. 40.
Beppe Grillo ha presentato redditi sei volte superiori allanno precedente con oltre 400mila euro, quasi 350mila più del 2016.
Sempre in ambito M5s, per quanto riguarda Luigi Di Maio, il reddito resta identico per il terzo anno consecutivo: la cifra dichiarata nel 2017 da Di Maio è identica a quella dichiarata nel 2016 e nel 2015, pari a 98.471,04.
Matteo Renzi, segretario dimissionario del Pd, dichiara nel 2017 un reddito imponibile di 107.100mila euro. La leader di FdI, Giorgia Meloni, accresce leggermente il suo reddito rispetto all’anno precedente, dichiarando 98.421mila euro.
Il presidente del Senato e leader di LeU, Pietro Grasso ha avuto nel 2017 un reddito imponibile di 321.195 euro, in calo rispetto ai 340.563 euro del 2016. Inferiore il reddito della presidente della Camera, Laura Boldrini, anch’essa esponente di Leu, che ha dichiarato 137.337 euro, anche lei in calo rispetto ai 144.883 euro dell’anno precedente.
Nei primi tre gradini del podio dei più ricchi del governo, figurano quindi al primo posto la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, che nel 2017 ha dichiarato un reddito imponibile di 182.016 (era di 180.921 nel 2016); al secondo posto il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, con un imponibile pari a 166.264 (anche il suo reddito è cresciuto, nel 2016 aveva dichiarato 102.058); al terzo posto Dario Franceschini, che però risulta più povero rispetto all’anno precedente: nel 2017 aveva un reddito imponibile pari a 145.044 a fronte dei 148.692 del 2016.
Ai vertici della classifica dei più ‘ricchi’ del governo c’è poi la ministra Anna Finocchiaro, con 151.672 mila euro dichiarati nel 2017; il titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan, con 122.457 che triplica il proprio reddito rispetto al 2016 quando aveva dichiarato 49.958; il premier Paolo Gentiloni con 107.401 di reddito imponibile; il ministro del Lavoro Giuliano Poletti con 104.435; il titolare delle Infrastrutture Graziano Delrio con 102.890; il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti con 101.006. A seguire gli altri ministri, che non sforano il tetto dei 100 mila euro di reddito imponibile: Marco Minniti(92.260); Andrea Orlando (94.709); Roberta Pinotti (96.548); la sottosegretaria Maria Elena Boschi (95.971); Claudio De Vincenti (97.607); Marianna Madia (99.519); Luca Lotti (98.471); Angelino Alfano (98.478); Enrico Costa, ministro fino al 20 luglio 2017 (99.583); Maurizio Martina (98.441).
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