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“Politici, rileggetevi la Costituzione”

Un consiglio ai politici che in queste ore sono al lavoro per tentare di risolvere la crisi istituzionale che sta investendo il Paese arriva dall’Uciim, Unione Cattolica italiana insegnanti dirigenti e formatori.
Il consiglio-appello è chiaro e netto: “Leggetevi (o rileggetevi) la Costituzione e in particolare gli articoli 2,3,4,53,54, 66 e 67”
Lo mette, nero su bianco, il presidente emerito dell’Associazione, Luciano Corradini, che si rivolge soprattutto ai parlamentari “che hanno votato la legge 30.10. 2008 n.169, che impegna il personale della scuola a promuovere l’acquisizione di conoscenze e competenze relative a Cittadinanza e Costituzione”.
Ma cosa dicono esattamente i 7 articoli citati dall’Uciim?
L’articolo 2 ricorda che “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”, il 3 sottolinea che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”, mentre il 4 parla del diritto al lavoro.
L’articolo 53 recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”, il 54 stabilisce che “tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi” ma aggiunge anche che “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle, con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.
L’articolo 66 stabilisce che “ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità” mentre il 67 ricorda che “ ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”
Il senso dell’appello di Corradini, insomma, è chiaro: se i politici rispettassero anche solo questi 7 articoli e si impegnassero ad attuarli, la situazione sociale ed economica del Paese migliorerebbe immediatamente.
Per rendere ancora più chiaro il concetto lo studioso ricorda le parole, ancora oggi di straordinaria attualità, pronunciate in Senato da Luigi Sturzo nel giugno 1957: “La Costituzione è il fondamento della Repubblica democratica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal parlamento, se è manomessa dai partiti, se non entra nella coscienza nazionale, anche attraverso l’insegnamento e l’educazione scolastica e post-scolastica, verrà a mancare il terreno sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà”.
“Uno di questi se – conclude l’ex presidente dell’Uciim – riguarda la scuola, che non può e non deve considerarsi estranea al funzionamento delle istituzioni democratiche”.
Ed è questa la ragione per cui una Associazione di professionisti della scuola spiega Corradini – ha deciso di intervenire su una questione politica che riguarda tutta la Nazione e tutti i cittadini.

Reginaldo Palermo

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