Vincenzo Cimino, primo dirigente della Polizia di Stato (compartimento di Reggio Calabria, Polizia Postale e delle Comunicazioni), sottolineando che “nell’ultimo anno sembra che i dati siano aumentati, vuoi per un impegno maggiori nostro, per cui ci sono molti più casi, vuoi per una maggiore espansione del fenomeno”. In ogni caso precisa la pedopornografia è un fenomeno “grave” e preso molto in considerazione dalla Polizia Postale per la quale è “se vogliamo, per certi aspetti anche in espansione e, dunque, da tenere sotto controllo”.
Per contrastare uno dei crimini informatici più odiosi, il dirigente della Polstato ha raccomandato i genitori a essere informati su questi rischi e a “seguire i figli” nella giungla del web. Insomma, “non lasciarli solo – ha detto a margine del workshop ‘Il fattore umano e la cyber security’ organizzato da Poste Italiane a Cosenza – l’età adolescenziale tra i 12 e i 17 anni è sicuramente la più delicata. Stare vicino ai figli quando sono alle prese con uno strumento tecnologico come computer, tablet o smartphone significa avere un minimo di preparazione per essere adeguati allo scopo. Altrimenti, non si capisce cosa stia facendo il ragazzo”.
Cimino ha ricordato che “normalmente, parliamo di adolescenti ‘digital nativi’, ragazzi che hanno una conoscenza più elevata dello strumento informatico, ma da un punto di vista tecnico. Per quanto riguarda i rischi, dovrebbero essere genitori, scuola ed enti preposti a metterli in guardia e a controllare ciò che fanno in rete”.
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Come si vede la scuola è sempre menzionata, oltre al ruolo determinate della famiglie. Sicuramente una maggiore informazione sui pericoli della pedopornografia potrebbe passare per le aule scolastiche, ma poi si corre un doppio rischio. Il primo riguarda chi pone il problema, perché deve avere sufficiente preparazione e competenza del fenomeno, altrimenti rischia di incuriosire, spingendo involontariamente a provare; il secondo sono i tempi della scuola che, se dovesse affrontare tutte le questioni irrisolte che investono i gli alunni non dovrebbe più tenere conto né dei programmi né delle verifiche.
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