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Polonia, sequestrata una scuola russa a Varsavia connessa all’ambasciata: peggiorano i rapporti diplomatici

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La Polonia continua, assieme alle Repubbliche Baltiche, il fedele sostegno all’Ucraina in guerra con le forze russe che avanzano nelle aree di Žaporižžija, Luhan’sk, Donec’k ed a Bachmut, ove pare concentrarsi, con fini simbolici e strategici, la resistenza locale. Il conflitto alimenta orribilmente anche i rapporti tra il popolo russo, la propria lingua e cultura con quelle dell’Europa Continentale, la quale prende tutte le necessarie distanze da Mosca.

A livello diplomatico, specie nelle aree di maggiore frizione con la F. Russa, restano attive le ambasciate e gli istituti di cultura del paese, nonostante le aperte ostilità. Le risposte da parte della Polonia e dei Baltici, oltre al possente invio di armi, caccia militari e contraerea, risultano essere apertamente di natura culturale. La recente alienazione di un liceo russo a Varsavia, secondo l’omonimo comune appartenente al demanio dello stesso, di certo peggiora i rapporti di natura diplomatica e culturale tra i paesi. La risposta russa, a livello ufficiale, è stata al momento di profonda indignazione per l’attacco alla scuola ed alle rispettive attività. Partite le ricerche, in ogni caso, per un edificio alternativo nel quale continuare a svolgere le attività didattiche.

La recente irruzione con le forze di polizia. Un caso politico?

Il fatto è avvenuto sabato a via S. Kielecka 45. Le informazioni sulle attività dei servizi e dei funzionari a Varsavia sono state confermate da polsatnews.pl e dal portavoce del Ministero degli Affari Esteri polacco, Łukasz Jasina.

L’esecuzione è eseguita dalle autorità della capitale Varsavia in consultazione con il Ministero degli Affari Esteri – ha riferito Łukasz Jasina. “Si tratta di attività svolte dal Comune della Capitale, ma in pieno accordo con il Ministero degli Affari Esteri. Questa è l’esecuzione da parte di un ufficiale giudiziario di una sentenza del tribunale emessa molto tempo fa, in cui si afferma che l’ambasciata della Federazione Russa detiene illegalmente questo edificio, contrariamente alla legge in vigore in Polonia, e il Tesoro di Stato della Repubblica di Polonia deve recuperarlo. Queste sono azioni che l’ufficiale giudiziario conduce in modo che il cosiddetto liceo presso l’ambasciata della Federazione Russa termini le proprie attività nell’edificio” – ha detto il portavoce del ministero degli Affari esteri polacco a Polsat News. “I rappresentanti del municipio di Varsavia, accompagnati dalla polizia, sono arrivati ​​all’edificio scolastico presso l’ambasciata della Federazione Russa e vi hanno fatto irruzione, sfondando la porta dopo che il personale scolastico si è rifiutato di aprirla”, ha riferito l’agenzia polacca.

La dura risposta russa: irruzione illegale ed ingiustificata

Secondo le fonti russe, sul posto era presente Andrey Ordash, consigliere dell’inviato dell’ambasciata russa in Polonia. Dopo aver chiesto di aprire la porta, Ordasz avrebbe affermato che tutte “le decisioni di sequestrare l’edificio sono considerate illegali dalla parte russa”.

Avrebbe dovuto anche mettere in guardia contro “passi diplomatici di ritorsione”. I media russi riferiscono che c’è stata una “intrusione nell’edificio illegale ed ingiustificata”. I media russi e bielorussi, descrivendo l’evento, affermano che c’è stata una “intrusione nella struttura”. Le agenzie hanno inoltre pubblicato un commento dell’ambasciatore russo Sergei Andreyev. – La Russia risponderà alle azioni delle autorità e della polizia che hanno preso d’assalto la scuola presso l’ambasciata secondo il principio di reciprocità – ha dichiarato, aggiungendo che “la scuola continuerà il suo lavoro in un’altra sede”.