Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato, come riporta un comunicato stampa diffuso oggi, 24 luglio, un nuovo decreto riguardante l’assegnazione a 500 Istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado delle risorse residue, pari a 95 milioni di euro, del PON “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento”, a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale per la programmazione 2014-2020, in chiusura il prossimo ottobre.
Gli importi, destinati a una platea di oltre 390.000 studenti, costituiranno per ciascuna scuola un’ulteriore opportunità per la realizzazione di reti locali, cablate o wireless, o per l’acquisto di schermi digitali o strumenti per la trasformazione digitale nella didattica o di attrezzature laboratoriali green.
Nell’individuazione delle 500 scuole il decreto dedica una particolare attenzione alle esigenze degli studenti in condizioni di fragilità negli apprendimenti sulla base del Rapporto Invalsi 2023. Il provvedimento destina il 56 per cento dei fondi alle regioni in cui il fenomeno risulta più accentuato.
“Questa nuova misura è un altro passo nel nostro impegno per il superamento dei divari territoriali nell’apprendimento, attraverso percorsi di crescita e di accompagnamento mirati, in sintonia con le azioni programmate con l’Agenda Sud già per il prossimo anno scolastico. Nostro compito è riunire l’Italia dando a tutti i giovani le stesse opportunità formative”, ha dichiarato il ministro Valditara.
Secondo i dati forniti da Invalsi, si nota quanto il 2019, l’anno precedente allo scoppio della pandemia, si possa considerare come un anno spartiacque: in pochissimi casi i risultati delle prove raggiungono i livelli del 2019. Da ciò si può dedurre che il Covid, la Dad, e l’isolamento abbiano avuto conseguenze importanti nei livelli di apprendimento degli studenti italiani.
I divari territoriali permangono in quasi tutti i casi, con differenze davvero notevoli tra Sud e Nord, anche se con qualche eccezione: alle medie, ad esempio, le zone del Mezzogiorno sono in controtendenza, con risultati in miglioramento in italiano e matematica.
Preoccupa l’apprendimento della matematica, con risultati in netto peggioramento già alla scuola primaria; diversa la situazione dell’inglese, i cui risultati, come ha detto il presidente Invalsi Roberto Ricci, sono soddisfacenti soprattutto alle medie e al quinto superiore.
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