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Ponti scuola 2024, l’istituto di Pioltello chiuderà ancora per Ramadan. La sindaca: “Aspettiamo ancora la visita di Valditara”

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La scuola di Pioltello che l’anno scorso ha chiuso per Ramadan non arretra di un millimetro. Secondo quanto confermato da La Presse e come visibile nel sito della scuola, anche quest’anno l’istituto comprensivo chiuderà in occasione della festa di fine Ramadan.

Ancora polemiche?

La data scelta è quella del 31 marzo 2025, quella più vicina al 29, giorno ancora provvisorio della festa di Eid el Fitr, come specifica Il Giorno. La scuola non vuole cambiare linea nonostante il putiferio che si è scatenato qualche mese fa. “L’orientamento è chiaro, le date sono queste. I verbali, quando saranno pubblicati, le dettaglieranno – spiega Mirko Dichio, assessore e rappresentante della quota genitori in consiglio d’istituto – . Non c’è nulla da aggiungere. Su questa vicenda si è parlato anche troppo”. 

I giorni di lezione sono rispettati? “Il numero è esatto. E la partenza sarà come in tutte le altre scuole. Che l’istituto possa lavorare in pace. Soprattutto i bambini, che hanno subito un pressing intollerabile. Non potevano più nemmeno giocare al parco”.

Pioltello, la sindaca invita di nuovo Valditara

“La scelta di tenere chiusa la scuola è in linea con lo scorso anno, una decisione presa all’unanimità dal Consiglio d’Istituto. Noi attendiamo che, come ci aveva detto, arrivi il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara“, ha commentato a La Presse la sindaca di Pioltello.

“Lo invitai in primavera a venire a Pioltello, sino ad ora non lo ha fatto – ha detto a Il Giorno – . Rinnovo l’invito, e spero di averlo presto qui con noi. Per vedere con i suoi occhi, e non solo tramite ispettori, come si lavora qui. L’energia e la passione che guidano l’attività di ogni giorno”.

L’eurodeputata leghista Silvia Sardone, che per prima sollevò il caso a marzo, la definisce, a Il Corriere della Sera, “una scelta sbagliata perché impone un’integrazione al contrario costringendo tutti gli studenti, anche di fedi diverse, a stare a casa per una festa religiosa che non ci appartiene… È una deriva pericolosa che dimostra tra l’altro che lo Ius Scholae non serve: se la scuola invece di integrare insegna a dimenticare la nostra cultura a favore di altre religioni non aiuta un percorso coerente con i nostri valori verso la cittadinanza”. 

Pioltello, la vicenda

Il caso ha avuto risonanza nazionale. Lo scorso marzo il Collegio dei docenti e il Consiglio di Istituto del comprensivo Iqbal Masih hanno confermato la decisione di sospendere le lezioni il prossimo 10 aprile, in occasione della festa per la fine del Ramadan.

La scelta, per la verità, era già stata fatta nel maggio scorso ma solo di recente era diventata di dominio pubblico in seguito ad un intervento della eurodeputata leghista Silvia Sardone. La decisione era stata presa con l’obiettivo di evitare aule vuote e interruzioni nel programma scolastico; poi però, l’Ufficio Scolastico Regionale aveva riscontrato alcune irregolarità nella delibera che adesso è stata rivista e corretta.

Il consiglio l’ha modificata sottolineando che la chiusura è motivata esclusivamente da ragioni didattiche, dovute alle numerose assenze previste durante la festività religiosa.

“Le polemiche di questi giorni – aveva detto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara – si dimostrano, quindi, velleitarie e pretestuose. E’ stato anzi opportuno il richiamo al rispetto delle regole previste dall’ordinamento. Adesso sara’ l’ufficio scolastico regionale, nell’esercizio delle sue prerogative, a fare tutte le ulteriori valutazioni del caso. Io continuo a credere che una vera e costruttiva inclusione necessiti di scuole aperte e non chiuse”.