Il porno on-line, secondo uno studio inglese, rappresenta la normalità per gli adolescenti ed anche per i pre-adolescenti che li guarderebbero due o tre volte a settimana, mentre alcuni anche per più volte al giorno. Tuttavia il sondaggio, commissionato dall’associazione “Child Line”, ha dimostrato che i 3/4 dei protagonisti di tale studio, 800 ragazzi dall’età compresa tra 13 e 17 anni, erano finiti su siti pornografici per caso.
Smartphone e computer i mezzi ai quali, nonostante una prevalenza maschile, si starebbero adattando anche le ragazze, mentre la ricerca ha confermato che i film hard vengono visti anche da ragazzini di 11 anni.
Consapevole della incapacità dei ragazzini a valutare la gravità di quelle immagini, il governo Cameron sta pensando di rendere obbligatorio un filtro web direttamente ai provider per proteggere i giovani dalla pornografia, mentre i numeri sono allarmanti, dice l’inchiesta: il 73 per cento delle ragazze ha visto almeno una volta un porno contro l’88 per cento degli uomini. Il 56 per cento di questi ultimi hanno confermato di aver visto almeno tre film in una settimana, mentre il 59 per cento di minori di tredici anni ha visto almeno un porno con il 9 per cento di questi che hanno visto un porno almeno più di una volta a settimana.
In Usa invece, in una piccola scuola, i circa mille studenti, dopo essere stati sottoposti a rigorosi esami anti-droga e all’obbligo di prestare ogni anno almeno 25 ore di servizi pubblici nella comunità, da quest’anno dovranno tagliarsi una ciocca dei capelli per controllare che non abbiano consumato alcolici. L’alcol rimane rintracciabile per almeno 90 giorni, quindi se i ragazzi si fossero fatti una bevuta anche a giugno, la scuola se ne accorgerebbe. Se qualcuno risulterà positivo al test, verrà ricontrollato dopo 90 giorni, per accertarsi che non ci siano state “ricadute”.
Succede nella scuola cattolica Saint Viatore dove però la questione è vista come un fatto privato fra la scuola, la famiglia e i ragazzi, per cui eventuali violazioni rimangono entro questo circolo ristretto.
“Vogliamo anche dare ai nostri studenti la possibilità di sottrarsi a situazioni difficili e dire: no, grazie, non posso bere, la mia scuola ci controlla, e rischio l’espulsione”, ha detto il preside.
Se il test proverà che c’è stato uso di alcolici verrà ripetuto sullo stesso ragazzo dopo altri tre mesi, e se dovesse essere di nuovo positivo ci sarà una qualche punizione, che però la direzione della scuola non intende rendere pubblica.
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