Sarebbe di 5 miliardi di dollari al mese il giro d’affari della pornografia su internet, suddiviso per 4,2 milioni di siti hard nel mondo, il più popolare dei quali ha in media 110 milioni di visualizzazioni al giorno: una enormità. Rete diffusissima dunque, è una attrazione per i ragazzini che online hanno i primi approcci con questo tipo di sessualità, esplicita, volgare e spesso pure violenta, nella quale l’unica regola visibile è quella dello sfruttamento della donna, oggetto di trastullo, mentre la sessualità perde il suo fascino, involgarendosi e imbarbarendosi.
Oggi sappiamo, dicono un gruppo di studiosi d’ogni parte del mondo in un singolare libro pubblicato da Città Nuova Edizione, “Il mondo sommerso della pornografia. Spunti di riflessione per genitori e formatori” (13,90 Euro), che i primi approcci con immagini e filmati porno online avvengono tra i 7 e i 9 anni di età, in relazione all’utilizzo sempre più precoce e intenso degli smartphone. Ma non solo, si calcola che il 50% di ragazzini fra 9 e i 16 anni abbia esperienza di esposizione regolare a scene di sesso su internet e in particolare: il 38% dei ragazzini di età tra i 13 e i 14 anni; il 30% tra 11 e 12 anni; il 44% tra 14 e 17 anni.
E spesso ciò avviene anche in casa, mentre sarebbero i maschi i maggiori frequentatori di pornografia, anche se il fenomeno starebbe aumentando anche fra le femmine. Gli studiosi del fenomeno aggiungono pure che a livello europeo gli adolescenti che consumano regolarmente pornografia online varierebbe tra il 20 e il 30% e che la parola chiave più ricercata in assoluto sul web è “pornhub”. Il sesso allora impera, tra adulti e minorenni, anche se per i più giovani ciò significa venire a contatto, nel corso di una età evolutiva particolare, con un modo senza regole e soprattutto portatore di devianze, come sarebbe stato dimostrato da altri studi. Infatti la dipendenza dai videogiochi unita al diminuito contatto sociale, anche per avere una vita amorosa regolare, avrebbe fato aumentare depressione e ansia fra i giovani, per cui oggi, dopo pure la solitudine da Covid, avremmo 1 adolescente su 4 depresso e 1 su 5 con sintomi di ansia persistente e di inadeguatezza.
A questi vanno aggiunti istinti aggressivi e distruttivi, e pure il ricorso a gang nella impossibilità di affrontare la vita reale. Appare dunque quasi anacronistica, ai nostri giorni, la dissertazione di Bataille fra erotismo e pornografia, all’interno di un universo manipolatore della realtà, anche quello che è alla base del piacere più intenso e proprio per questo sfruttato a fini commerciali.
Per questo, scrivono gli esperti in questo libro, è urgente e indifferibile, affrontare la questione della pornografia perché riguarda tutte le età, tutte le culture, tutte le classi sociali, tutti i Paesi, ma quanto poco se ne parli.
Il testo, pur seguendo una logica divulgativa, è interamente basato su dati scientifici e scritto in primo luogo per genitori ed educatori giovanili, i quali non sempre riescono a recuperare materiale rigoroso e strumenti formativi adeguati ad affrontare con bambini e giovani un dialogo approfondito su questa realtà per lo più nascosta, e tuttavia molto presente nella loro vita.
Il libro è frutto del lavoro di una équipe internazionale costituita da genitori, educatori giovanili, psicologi, medici, teologi, pedagogisti, neuroscienziati ed esperti di social media.
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