Si tratta di uno spazio aperto agli insegnanti, tutto il personale, agli studenti, invitati “a raccontare le suggestione sulla scuola” (firmato Francesco Profumo). L’iniziativa “15 ottobre, I have a dream”, che presenta anche un video la cui voce narrante è quella di Roberto Vecchioni, parte oggi (15 ottobre) e si accede dalla pagina web http://francescoprofumo.tumblr.com/ .
Una campagna che prende il via proprio in questo momento di contestazioni e di manifestazioni studentesche, di sindacati pronti a dar battaglia, di docenti “increduli” sulla questione dell’aumento delle ore di lavoro, deciso unilateralmente o comunque annunciato dal Ministro (senza contrattazione con i sindacati né automatici aumenti stipendiali, comunque da concordare con le rappresentanze sindacali), che prelude a ulteriori tagli di posti di lavoro, ma anche a ledere diritti sanciti contrattualmente (e non è più tempo di “svendere” diritti faticosamente conquistati e/o costituzionalmente riconosciuti per la paura di perdere posti di lavoro, che poi puntualmente vengono comunque “tagliati”; cominciamo con il dire finalmente a voce alta che non si barattano i diritti acquisiti per un lavoro sempre più precario). Per questo devono battersi i cittadini e in questo caso i docenti in particolare nonché i sindacati che rappresentano i lavoratori, e i politici devono dire chiaramente, soprattutto in campagna elettorale, cosa intendono fare di fronte a simili proposte o se intendono comunque dare il proprio assenso a provvedimenti governativi che la mattina criticano per poi votare, magari a “colpi di fiducia”, nel pomeriggio. Insomma, il periodo per lanciare la campagna “Porta a scuola i tuoi sogni” è ben strano, visto che forse studenti e personale scolastico più che sogni vivono incubi (e non solo notturni). Sarà interessante sapere quali sono oggi i sogni di studenti e docenti nei riguardi del ministro Profumo, che parla di ulteriori “contributi di generosità” che la scuola sarebbe pronta a dare, dopo anni di “tagli”, di contratto bloccato, di scatti di anzianità non recuperati, di riforme “a costo zero”. E basta con la favoletta di far passare parte dei docenti per “fannulloni” (per la verità non attribuibile a Francesco Profumo): l’abbiamo già sentita e subita anni fa per preparare la stagione dei tagli. Si pensi invece a più finanziamenti per istruzione e ricerca, come si fa nei Paesi più avanzati, anche dove la crisi economica si fa sentire.