In queste ore di attesa per le linee guida per il rientro a settembre si parla anche di investimenti per la scuola italiana: è già incassato il si per un miliardo di euro per la ripresa a settembre.
In un post pubblicato su Facebook, il segretario del partito democratico Nicola Zingaretti si spinge oltre, proponendo un vero e proprio piano per la scuola: “Ripartire dalla scuola è indispensabile per lo sviluppo di un Paese, per non lasciare indietro nessuno, per rafforzare talenti, creatività e ambizioni. Per avere cittadini più consapevoli e istituzioni più forti. L’istruzione è fondamentale per la democrazia“.
“Nel nostro piano per l’industria, è uno dei pilastri della proposta del Pd: portare l’investimento sull’istruzione dal 3,6% al 5% del PIL nei prossimi 4 anni“, scrive il segretario dem.
Nicola Zingaretti parla poi nel dettaglio dei primi interventi necessari, facendo un vero e proprio elenco che riportiamo:
– accompagnare scuole ed Enti Locali con poche, ma chiare regole per suddividere responsabilità e garantire la sicurezza
– un’alleanza forte fra Scuola e Territorio (Enti locali, Agenzie culturali, Terzo settore, etc.) capace di valorizzare le risorse umane, educative e culturali presenti nelle diverse realtà locali
– un ingente investimento sul personale scolastico: organico aggiuntivo di docenti e personale amministrativo
– la predisposizione di contesti di apprendimento secondo le diverse fasce di età con l’individuazione di spazi nuovi: teatri, musei, luoghi adeguati dove creare veri ed organici progetti di apprendimento. Dove è possibile si proceda con la costruzione rapida di tensostrutture che poi, ad emergenza finita, potranno essere utilizzate come palestre di cui molte scuole sono attualmente prive.
– garantire il mantenimento del numero di dirigenze scolastiche e dsga derogando alle regole sul dimensionamento, soprattutto per le aree interne ed i comuni montani.
Sul finire, Zingaretti richiama la necessità di trovare spazi alternativi alle aule per le elezioni di settembre: “Inoltre ribadiamo la nostra richiesta al Governo di individuare, insieme ai sindaci e ai prefetti, altri luoghi, diversi dalle scuole, dove poter svolgere le consultazioni elettorali, per limitare il più possibile altri eventuali disagi“.