La nota ministeriale del 27 aprile con cui si annunciano la nuova Direttiva ministeriale realtiva alla valutazione dei dirigenti scolastici e l’attivazione del portfolio dei dirigente scolastico sta già suscitando qualche polemica.
La decisione di rinviare al prossimo anno scolastico la ricaduta dell’esito della valutazione sulla retribuzione di risultato sembra soddisfare i sindacati e i diretti interessati; non piacciono invece altri aspetti della nota ministeriale.
“La scadenza del 30 giugno per la compilazione del portfolio – sottolinea per esempio la Disal – è alquanto improvvida e troppo ravvicinata, in un periodo di conclusione delle lezioni in cui si sovrappongono tante incombenze ed i presidi sono impegnati a coordinare proprio la valutazione del primo anno di implementazione del Piano di miglioramento, senza tener conto che essi hanno appena concluso una non facile compilazione del questionario scuola, predisposto proprio per revisionare il RAV e lo stesso Piano”.
“In secondo luogo – aggiunge ancora la Disal – con il portfolio, si dà il via ad un modello di tipo fortemente sommativo, basato sull’autovalutazione, su adempimenti di tipo compilativo-formali e sulla misurazione di performance, lontano, invece, come avviene nei paesi esteri, da un impianto valutativo che accompagni e valorizzi, innanzitutto, la professionalità del dirigente scolastico attraverso occasioni di confronto, di narrazione di esperienze, di accompagnamento ed aiuto alla crescita professionale, di formazione.
E non basta, perchè c’è anche un altro elemento di criticità: “La valutazione dei dirigenti scolastici, unica all’interno di tutta la dirigenza pubblica italiana, parte senza un contestuale avvio del sistema di valutazione dei docenti e del personale amministrativo, mentre si sarebbe potuto capitalizzare, ad esempio, l’esperienza, positiva, del sistema di valutazione delle scuole avviato proprio dal MIUR nel corrente a.s. in alcune centinaia di istituti, che ha fatto riscoprire forme di valutazione in itinere e contestualizzate anche della qualità professionale del dirigente scolastico”.
Per parte loro sia l’Anp sia i sindacati del comparto ha già minacciato di chiamare a raccolta i diigenti scolastici, sempre più oberati di incombenze burocratiche.
L’Anp ha anche deciso di promuovee una manifestazione nazionale a Roma per la fine del mese di maggio.
L’intera procedura, insomma, sta partendo decisamente in salita e comunque in un clima non particolarmente sereno.
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