Cgil parla di “giochi di prestigio del Miur”, Cislscuola usa il termine “surreale”, mentre la Gilda parla di “mostruoso carico di burocrazia”: stiamo parlando del portfolio individuale dell’alunno così come viene definito dalla circolare ministeriale n. 84.
A distanza di qualche giorno dalla emanazione delle disposizioni del Miur i sindacati incominciano ad intervenire e, come era facile prevedere, lo fanno usando toni duri e minacciando azioni legali e proteste clamorose.
Sam-Gilda, per esempio, annuncia che “sarà accanto, in ogni sede legale e sindacale, a tutti quegli insegnanti che, senza alcun dubbio, rifiuteranno un nuovo lavoro aggiuntivo gratuito”.
CislScuola elenca le motivazioni del proprio dissenso in un lungo e articolato documento che entra nel merito dei singoli aspetti della circolare e che sembra più una analisi pedagogica e metodologica della circolare n. 84 che una presa di posizione sindacale mirata ad evidenziare le ricadute del provvedimento sulla organizzazione del lavoro dei docenti.
Cgil-Flc si limita per ora a sottolineare come in realtà non si possa parlare di “portfolio obbligatorio” quanto piuttosto di un portfolio che contiene alcune parti obbligatorie, ma annuncia già che nei prossimi giorni interverrà con un analisi e commenti più approfonditi.
Tutti i sindacati che sono finora intervenuti mettono in evidenza che la previsione ministeriale relativa alle modalità di compilazione sono del tutto illegittime e al di fuori dell’attuale contesto contrattuale.
La circolare infatti prevede che il portfolio debba essere compilato dall’intero team docente, “coordinato dal tutor”; ma – sottolineano con forza Cgil, Cisl e Gilda, per ora il tutor non c’è, non esiste e quindi non può coordinare un bel nulla.
La sensazione è che siamo solo all’inizio di un lungo e pesante braccio di ferro che andrà avanti ancora per molti mesi, forse per tutto l’anno scolastico.
Il fatto è che la formulazione della circolare fa presumere che gli insegnanti “disobbedienti” potranno essere richiamati all’assolvimento dei propri doveri da parte dei dirigenti scolastici che, se non dovessero garantire l’attivazione del portfolio, potrebbero a loro volta essere sanzionati dal Ministero.
Sembra insomma che il Miur, almeno su questo aspetto della riforma, abbia deciso di passare al contrattacco e di pretenderne la realizzazione.