Portfolio e documenti di valutazione: tutto da rifare.
E’ di queste ore, infatti, la notizia che nella giornata del 31 gennaio il Tar Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva della circolare ministeriale 84 presentata dai Cobas-Scuola che, naturalmente, esultano e parlano di “un altro importante segmento della controriforma Moratti che va in frantumi”.
All’entusiasmo del sindacato di base di Piero Bernocchi si associa anche Cgil-Flc che aveva presentato un analogo ricorso.
Secondo la notizia fornita da Cgil-Flc, i giudici amministrativi avrebbero dichiarato la illegittimità della circolare sotto un duplice profilo:
1) il provvedimento del Miur viola la normativa prevista dal T.U. n. 196/2003 in materia di tutela della privacy, in altre parole l’Amministrazione scolastica, prima di raccogliere dati sensibili come quelli contenuti nel portfolio avrebbe dovuto dotarsi di un regolamento
2) la Circolare violerebbe l’art. 304 del Testo unico 297 del 1994 in quanto prevede l’insegnamento dell’ora di religione sia inserito tra le materie curricolari anziché in quelle facoltative.
Anche la Cisl commenta la sentenza del Tar :”Pur riconoscendo l’esigenza di linee guida nazionali per una loro gestione sostanzialmente unitaria – sostiene il segretario nazionale Francesco Scrima – noi ribadiamo che il Miur non può e non deve imporre la compilazione di modelli prestampati, la cui eventuale costruzionemotivata e responsabile deve essere affidata ai collegi dei docenti”. Ma adesso, in concreto, cosa succederà?
Sul piano pratico, poco o nulla anche perché – nel frattempo – il Ministero potrebbe proporre le proprie controdeduzioni e “fare finta di nulla” demandando alle scuole ogni decisione concreta nel merito dei problemi posti dalla sentenza del Tar.
D’altronde già qualche giorno fa, in occasione dell’ultimo incontro sull’argomento con i sindacati, i tecnici del Miur avevano preannunciato l’imminente uscita di una nuova circolare di chiarimenti che potrebbe estendere la parte “facoltativa” del portfolio riducendo di fatto quella obbligatoria ai soli documenti di valutazione.
Un altro punto che dovrebbe essere chiarito dalla prossima circolare è quello che riguarda la “titolarità” del portfolio: dovrebbe cioè essere recepita definitivamente l’indicazione del Garante della Privacy che aveva precisato che al termine del ciclo scolastico il portfolio va consegnato alla famiglia e non trasmesso direttamente alla scuola di ordine superiore.
Ma la sentenza del Tar potrebbe rallentare ancora di qualche giorno la firma della circolare; intanto il primo quadrimestre è terminato e le scuole, in un modo o nell’altro, una soluzione hanno dovuto trovarla.
Sul piano politico, invece, la situazione non potrà che aggravarsi: le “falle” della riforma si allargano sempre più anche a causa di provvedimenti che oscillano fra il tentativo di demandare all’autonomia delle scuole la soluzione di problemi complessi e le resistenze centraliste di settori consitenti dell’Amministrazione.