Oggi, giovedì 7 marzo, come riporta Cisl Scuola, si è avviato il confronto tra Ministero e Organizzazioni Sindacali sulle progressioni verticali del personale assistente amministrativo facente funzione e sulle posizioni economiche del personale ATA. Si tratta di nuove opportunità di valorizzazione professionale che il CCNL 2019/21 rende concretamente disponibili, oltre alla rivalutazione economica delle attuali posizioni.
Sul primo tema (progressioni verticali), l’Amministrazione ha presentato una bozza di decreto ministeriale che, come richiesto dal sindacato, prevede una procedura comparativa degli aspiranti estremamente agile, tale da garantire l’attivazione delle progressioni entro il prossimo 1° settembre. Il numero delle possibili progressioni sarà determinato in base al fabbisogno del prossimo triennio, tenendo conto che sarà utilizzabile a tal fine il 50% dei posti disponibili.
La CISL Scuola ha richiesto, al fine di conseguire una piena valorizzazione della professionalità acquisita, che tutti coloro i quali avranno fatto domanda per la progressione siano inseriti nella graduatoria regionale e che la stessa, al termine del triennio, sia comunque prioritariamente utilizzata, sempre sul 50% dei posti, rispetto alle ulteriori operazioni di mobilità professionale.
La CISL Scuola ha chiesto e ottenuto, inoltre, una formulazione della tabella di valutazione dei titoli coerente con le disposizioni dell’art.59 del CCNL 2019/2021 e che valorizzi il servizio prestato nel profilo di destinazione.
Per quanto riguarda le posizioni economiche, il Ministero ha presentato alle Organizzazioni Sindacali un quadro di quelle attualmente attivate, che sono circa 56.000 (per tutti i profili e per tutte le posizioni). La CISL Scuola ha chiesto, anzitutto, che siano messe in atto tutte le procedure affinché chi è già beneficiario delle posizioni economiche abbia, sin dalla mensilità di maggio, l’incremento previsto dal CCNL.
Ha chiesto inoltre che al personale già formato e ancora in graduatoria siano automaticamente riconosciute le nuove posizioni economiche, e che chi è nelle graduatorie ma non ha ancora avuto accesso alla formazione, o l’abbia svolta solo in parte, sia destinatario del percorso formativo con priorità rispetto ai nuovi richiedenti.
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