Il caso delle “posizioni economiche” del personale Ata va a finire in Commissione Cultura della Camera dove, nella giornata del 18 aprile, il sottosegretario all’Istruzione Angela D’Onghia ha risposto ad una interrogazione del deputato di SeL Giancarlo Giordano.
Angela D’Onghia ha ripercorso rapidamente la vicenda ricordando che “il personale ATA destinatario delle posizioni economiche, assegnate a seguito del superamento di una specifica procedura selettiva a cui è seguita la frequenza di appositi corsi di formazione, ha ottenuto una specifica valorizzazione professionale attraverso l’assegnazione di particolari mansioni legate all’attuazione dell’offerta formativa (POF) delle singole Istituzioni scolastiche, che si è concretizzata anche nell’assistenza agli alunni diversamente abili e nell’espletamento di attività di primo soccorso”.
“Tali mansioni – ha spiegato ancora D’Onghia – sono state svolte nel corso degli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013 e sono in corso di svolgimento nel corrente anno scolastico”.
Il sottosegretario ha poi ricordato gli ultimi sviluppi, legati alla decisione del MEF di chiedere la restituzione di quanto percepito dal personale negli ultimi mesi.
La vicenda, ha sottolineato D’Onghia, è però ormai conclusa in quanto il decreto legge n. 3 del 23 gennaio 2014 ha riconosciuto un beneficio economico una tantum, rivolto a quei soggetti che dall’anno scolastico 2011/2012 al 2013/2014, sono stati destinatari dell’attribuzione di una delle posizioni economiche previste dalle norme contrattuali.
Per la soluzione definitiva della vicenda bisognerà però aspettare gli esiti una specifica sessione negoziale che dovrà concludersi entro il 30 giugno 2014 e per la quale sono stati messi a disposizione poco meno di 39milioni “sottratti” al fondo per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole.
Nella sua replica, il deputato Giordano si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta “in quanto la questione prospettata risulta, nei fatti, ormai superata”.
Giordano si è limitato poi ad auspicare che il Governo “si attivi per districare le problematiche relative all’uso di diversificate forme contrattuali nella pubblica amministrazione”
Stando al resoconto pubblicato nel sito della Commissione Cultura della Camera, non una parola è stata spesa, né dall’interrogante, né dal rappresentante del Governo per sollecitare una diversa modalità di copertura della spesa o quanto un reintegro delle somme sottratte ai fondo del funzionamento delle istituzioni scolastiche.
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